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Al via la somministrazione delle terze dosi di vaccino per i soggetti fragili

La scorsa settimana Rieti aveva cominciato con 40 pazienti trapiantati, mentre oggi al Policlinico di Bari per primi i bambini con patologie oncoematologiche

Logo Interris - Costa (sottosegretario alla Salute): “Risultati raggiunti grazie a cittadini responsabili e ai vaccini”
Logo INTERRIS in sostituzione per l'articolo: Costa (sottosegretario alla Salute): “Risultati raggiunti grazie a cittadini responsabili e ai vaccini”

Da oggi, lunedì 20, nel nostro Paese comincia la somministrazione della terza dose di vaccino contro il  Covid alle persone immunocompromesse, malati oncologici con determinate specificità e chi ha subito un trapianto. In totale, si tratta di circa tre milioni di persone La scorsa settimana a Rieti si è era proceduto all’inoculazione del vaccino a 40 pazienti trapiantati. Al Policlinico di Bari si parte al mattino con la dose aggiuntiva ai bambini con patologie oncoematologiche e nel primo pomeriggio ai pazienti dializzati.

Le dosi

Lo scorso 14 settembre con una circolare il ministero della Salute ha spiegato che si tratterà della somministrazione di una dose addizionale, a completamento del ciclo
vaccinale primario, per raggiungere un adeguato livello di risposta immunitaria, a dieci categorie, e di una dose “booster”. Le addizionali verranno somministrate almeno dopo 28 giorni dalla seconda dose, con vaccini a mRna – Pfizer e Moderna -, o il prima possibile se tale lasso di tempo è già trascorso, mentre le “booster” , a sei mesi dall’ultima dose, saranno per chi, per via del tempo trascorso o delle varianti, avrà bisogno di bisogno di una dose di rinforzo a fronte del calo di copertura immunitaria come ultraottantenni, residenti nelle Rsa e sanitari.

Lo studio

Secondo uno studio pubblicato sul New England Journal of Medicine, condotto in Israele sulla base dei dati del ministero della Salute israeliano su una platea di persone con più di 60 anni che avevano fatto un ciclo vaccinale completo, emerge che rispetto alla variante Delta, secondo i ricercatori, con la terza dose Pfizer i casi di contagio e di malattia grave calano con un tasso di infezione inferiore di “11,3 volte” almeno 12 giorni dopo il “booster” rispetto alle due dosi, e quello di malattia grave “inferiore di 19,5” volte. Lo studio risale al periodo 30 luglio-31 agosto e ha coinvolto 1,13 milioni di over60 che avevano completato l’immunizzazione cinque mesi prima. Erano divisi in due due gruppi: quelli cui è stato somministrata la terza dose e quelli che ne hanno ricevute due.

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