L’elezione al Soglio Pontificio di Papa Leone XIV sta suscitando in tutto il mondo innumerevoli emozioni, soprattutto tra coloro i quali, nel corso della loro vita, hanno avuto il privilegio di incontrarlo nel loro cammino. Uno di questi è Luigi Beretta, presidente dell’associazione “Sant’Agostino aps” di Cassago Brianza, paese nel quale, il Santo e Dottore della Chiesa, si era recato prima di essere battezzato, ospite dell’amico Verecondo e dove ha scritto le sue prime opere. Interris.it lo ha intervistato in merito a quella giornata di 19 anni fa e al suo ricordo del tempo trascorso con il Santo Padre, allora Priore Generale degli Agostiniani.

L’intervista
Presidente, cosa ricorda di quel 3 agosto 2006, quando incontrò l’allora Priore generale dell’Ordine Agostiniano, padre Robert Prevost, oggi Papa Leone XIV?
“Ricordo molto bene il 3 agosto 2006. Era un momento organizzato insieme agli Agostiniani di Pavia e, per tre giornate, si erano riuniti tutti gli Agostiniani del mondo. Una di queste era dedicata alla visita di Cassago Brianza, il luogo dove Agostino si era ritirato nel 386 e 387 d.C., ospitato nell’abitazione dell’amico Verecondo, per prepararsi al Battesimo e dove scrisse i suoi primi testi, noti come ‘Dialoghi’. Quel giorno erano presenti oltre 400 ragazzi, divisi in diversi gruppi, ma un temporale piuttosto violento ci aveva impedito di distribuirli come era stato previsto. Così ci siamo ritrovati tutti riuniti in Chiesa. Padre Prevost, allora Priore generale dell’Ordine Agostiniano, ha partecipato a quel momento insieme al Priore provinciale d’Italia. Lo ricordo come una persona molto gentile, affabile, sempre con il sorriso sulle labbra, che parlava con chiunque lo chiamasse. Durante il pranzo in oratorio si sedette semplicemente con gli altri. È rimasto impresso nella mia memoria per la sua umiltà”.
Secondo lei, Leone XIV, con il suo essere agostiniano, cosa potrà donare alla Chiesa?
“È tutto da scoprire. Dal suo primo discorso, tuttavia, ha già evidenziato due concetti molto significativi. Il primo riguarda la pace: sia quella tra gli uomini, sia quella interiore, che richiama il motto agostiniano ‘Ama e fa ciò che vuoi’. Il secondo è il tema del pellegrinaggio sulla Terra, anch’esso tipicamente agostiniano, che richiama il nostro cammino verso la destinazione ultima, ovvero il Paradiso. In questo percorso ci sono due attitudini fondamentali che indicano la via: l’umiltà e la giustizia. Sono queste che ci aiutano a costruire una società migliore. Sono certo che Papa Leone XIV, da autentico agostiniano, proseguirà in questa direzione”.
Pensando all’incontro del 2006, quali sono i suoi desideri per il futuro? Che messaggio vorrebbe rivolgere al Papa?
“A Papa Leone XIV rivolgo un grande augurio, perché possa compiere opere significative nel solco tracciato da Sant’Agostino. Vorremmo dedicargli la sala dove è stato ospitato nel 2006, in ricordo della sua visita a Cassago Brianza. Sarebbe per noi un modo per fare tesoro di quel momento e testimoniare la nostra vicinanza”.

