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Margherita Maria Alacoque: una vita per il Sacro Cuore di Gesù

Foto © Vatican News

Margherita Maria Alacoque, nacque ad Hautecourt, vicino il comune francese di Verosvres il 22 luglio del 1647, nella regione della Borgogna. La sua vita si svolse in un periodo complesso e ricco di contrasti nella storia della Francia dell’epoca, era il XVII secolo, segnato in prevalenza dalla potenza assoluta di Luigi XIV, il “Re Sole” che regnò dal 1643 al 1715, dalla crisi religiosa post-Riforma, e da profondi fermenti sociali e spirituali. Margherita crebbe in un contesto familiare cristiano, ma con molte difficoltà economiche dopo la morte del padre, quando lei aveva solo otto anni. Entrò nel convento delle Clarisse all’età di quattordici anni e nel 1669 ricevette la Cresima, e al suo nome fece aggiungere quello di Maria. Nonostante la madre volesse e sognasse un matrimonio per lei, Margherita decise di varcare nel 1671 la porta del convento di Paray-le-Monial, delle suore dell’Ordine della Visitazione, dopo aver assistito per alcuni anni la madre ammalata.

A partire dal 1673, ebbe una serie di visioni mistiche, in cui Gesù le appariva mostrando il proprio Cuore circondato da spine e fiamme, simbolo del suo amore ferito per l’indifferenza degli uomini. In queste visioni, Gesù le chiese di diffondere la devozione al Sacro Cuore, con pratiche come la Comunione riparatrice del primo venerdì del mese, l’adorazione e la consacrazione personale. La sua vocazione fu da subito caratterizzata da una profonda unione con Cristo, ma le sue esperienze mistiche furono inizialmente accolte con scetticismo e diffidenza, sia dalle consorelle che dalla superiora, fu accusata di essere una visionaria fanatica. Durante queste visioni, Gesù le mostrò il suo Cuore, ardente d’amore ma circondato di spine a causa dell’ingratitudine degli uomini.

Margherita era talmente prese da queste visioni tanto da affermare che: “Tutto ciò che viene dal Sacro Cuore è dolce. Egli trasforma ogni cosa in amore”. L’obiettivo delle rivelazioni era chiaro: stabilire una speciale devozione per onorare il suo Cuore, fonte e oceano infinito di misericordia, e riparare le offese che Egli riceveva.

Gesù chiese a Margherita Maria di istituire tre pratiche specifiche di devozione riparatrice: “L’Ora Santa”: pregare prostrati, un’ora tra le undici e la mezzanotte del giovedì, per partecipare alla tristezza mortale provata da Gesù nell’Orto del Getsemani. “La Comunione Riparatrice”: ricevere la Comunione ogni primo venerdì del mese e la “Festa del Sacro Cuore”: promuovere una festa liturgica per onorare il Sacro Cuore, la festa fu poi estesa a tutta la Chiesa nel 1856 ed è celebrata il venerdì successivo all’Ottava del Corpus Domini.

Tra il 1673 e il 1675 Margherita ricevette la “Grande promessa” che fa parte di un gruppo di dodici promesse che Gesù le avrebbe comunicato. Il messaggio di Gesù a Margherita Maria Alacoque non fu solo una richiesta di riparazione, ma anche un atto di infinita misericordia, condensato nelle celebri “Dodici Promesse” fatte ai devoti del suo Sacro Cuore.

Queste promesse sono un elenco di grazie e benedizioni spirituali e materiali che Dio riserva a coloro che onorano il Suo Cuore, e soprattutto per i peccatori che potranno vedere in Dio stesso la fonte inesauribile di misericordia, oltre la consolazione in tutte le afflizioni della vita, e l’iscrizione nel cuore di Gesù, per tutti coloro che diffonderanno questa devozione, proprio verso il Sacro Cuore di Gesù.

Grazie al gesuita Claudio de la Colombiere (1641-1682) che divenne il direttore spirituale di Margherita, la futura santa trovò finalmente il sostegno e la comprensione necessari per diffondere il messaggio che aveva ricevuto. Il sostegno di questo gesuita, divenuto poi santo, fu canonizzato da Giovanni Paolo II il 1° maggio 1992, permise al “messaggio” di uscire dalle mura del chiostro.

Da allora, tutti giudicarono autentiche le rivelazioni mistiche di Margherita, mentre lei continuava all’interno del monastero a svolgere regolarmente i compiti assegnati e per molti anni fu maestra delle novizie e poi assistente della madre superiora. Margherita morirà il 17 ottobre del 1690 a Paray- le- Monial, e sarà beatificata da Pio IX (1846-1878) il 18 settembre del 1864 e proclamata santa il 13 maggio del 1920 dal pontefice Benedetto XV (1914-1922).

Questo pensiero rappresenta un atto di consacrazione della stessa Margherita Maria Alacoque “Ti scelgo, o Sacro Cuore, come unico oggetto del mio amore, come custode della mia vita, pegno della mia salvezza, rimedio della mia fragilità e incostanza, riparatore di tutte le colpe della mia vita e rifugio sicuro nell’ora della mia morte”.

La data della sua memoria liturgica è stata fissata al 16 ottobre, nonostante la sua morte sia avvenuta il giorno 17, il motivo di questo spostamento è dovuto a una concomitanza liturgica. Il 17 ottobre è la festa di Sant’Ignazio di Antiochia, un santo e martire molto importante, la cui memoria ha storicamente avuto una rilevanza maggiore nel calendario liturgico universale. Per evitare che la celebrazione di Santa Margherita Maria Alacoque venisse oscurata o coincidesse con quella di un altro santo di rilievo, la sua festa fu anticipata al 16 ottobre.

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