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Santissima Trinità: il mistero nel mistero

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Foto di Andrea Don da Pixabay

“Teniamo ben fermo che nel Padre, nel Figlio e nello Spirito Santo, l’identità di sostanza è talmente potente che tutto ciò che si attribuisce a ciascuno di essi in senso assoluto va inteso non al plurale collettivo, ma al singolare. Così il Padre è Dio, anche il Figlio è Dio, ugualmente lo Spirito Santo è Dio e questo è un appellativo di ordine sostanziale, nessuno ne dubita; tuttavia, non sono tre dei ma noi diciamo che la eccelsa Trinità è un Dio solo …”.

Questo pensiero di S. Agostino ci invita a riflettere sulla SS.ma Trinità: un mistero nel mistero. Già nel “Simbolo Atanasiano”, conosciuto anche come “Quicumque vult” (dalle prime parole latine “Chiunque voglia essere salvo”) un’importante professione di fede cristiana,  tradizionalmente attribuito a Sant’Atanasio di Alessandria, (293 o 295 – 373)  anche se gli studiosi, ritengono che sia stato composto in latino nel V o VI secolo nel sud della Francia, in esso viene presentata la natura di Dio come uno e trino e si afferma pertanto l’unità di Dio in tre persone, ognuna delle quali è Dio, immensa ed eterna.

Nei Sacramentari, antichi libri liturgici cristiani che contenevano le preghiere che il celebrante recitava durante l’Eucaristia e gli altri sacramenti, erano, in un certo senso, i predecessori dei moderni Messali, tra i più importanti si ricordano quelli Gelasiano e Gregoriano ne quali non c’è alcun riferimento alla festa della SS.ma Trinità.

Si deve al monaco e teologo Alcuino di York (735-804) la composizione di una Messa votiva fu una delle prime espressioni liturgiche dedicata alla Trinità come festa a sé stante, prima che fosse istituita ufficialmente nel rito romano diversi secoli dopo. Solamente nel decimo secolo, la festa della Trinità, per opera dei monaci cominciò a diffondersi in Europa, il vescovo di Liegi Stefano (901-920) istituì la festa solenne nella sua diocesi.

Questa celebrazione si estese poi a molte altre diocesi e, nel XII secolo, divenne popolare in Inghilterra grazie all’opera di Tommaso da Canterbury. Nel XIII secolo, fu approvata dal Concilio di Arles (1260) in Francia e si diffuse in tutti i monasteri dell’ordine cistercense.

Nei Messali dell’XI secolo si trova la “Festum Sanctae Trinitatis” e in un Sacramentario sempre dello stesso secolo nella Collegiata di Aosta, è riportata una “Missa de S. Trinitate”. Sarà solamente nel 1334 che la festa viene estesa a tutta la Chiesa universale per opera del pontefice Giovanni XXII (1316-1334).

La prima raffigurazione della SS.ma Trinità è quella realizzata sul sarcofago di Gneo Acerronio Tufa (o Sarcofago Lateranense 104) conservato nel Museo Pio Cristiano, all’interno dei Musei Vaticani, ciò che lo rende particolarmente rilevante per il tema della Trinità è il pannello centrale sul fronte. Qui, sebbene non vi sia una rappresentazione figurativa diretta di Padre, Figlio e Spirito Santo come li intendiamo oggi, si trovano simboli che i primi cristiani utilizzavano per alludere alla divinità: il Cristo in trono, rappresenta il Figlio, la mano di Dio, che emerge da una nuvola è una delle più antiche rappresentazioni di Dio Padre. Questo modo di rappresentare il Padre (detta “dextera Domini” o “mano destra di Dio”) era comune nell’arte paleocristiana, poiché l’Antico Testamento proibiva la rappresentazione figurata di Dio, e infine la colomba poteva simboleggiare lo Spirito Santo.

Alle tre Persone della Trinità viene riconosciuto, un ruolo ben definito: il Padre è visto come il Creatore, il Figlio è il Verbo incarnato e lo Spirito Santo è il Consolatore.

C’è da ricordare che per prima il Concilio di Nicea del 325 che stabilì la piena divinità del Figlio in relazione al Padre, e poi successivamente nel Concilio di Costantinopoli I del 381, confermò la piena divinità dello Spirito Santo. E figure come S. Agostino, S. Basilio di Cesarea e i santi Gregorio di Nazianzo e Gregorio di Nissa, hanno portato alla formulazione definitiva del dogma della Santissima Trinità, che resta il mistero centrale della fede cristiana.

Infine, una curiosità il 31 luglio del 1498, partito dalle isole di Capo Verde, al largo delle coste del Senegal, nella sua terza attraversata atlantica Cristoforo Colombo (1451-1506) scopre l’isola di Trinidad, così battezzata in onore della Santissima Trinità.

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