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La primavera della Chiesa

Roma
@ Francesco Vitale

In queste settimane abbiamo assistito a due eventi che hanno calamitato l’attenzione e l’interesse di tutto il mondo credente e non, il termine improvviso di un pontificato quello di Francesco, conclusosi lo scorso 21 aprile, nelle prime ore della mattina, e l’elezione del suo successore sulla cattedra di S. Pietro, Leone XIV, avvenuta giovedì 8 maggio. Sono stati due momenti ricchi e pieni di emozione, che hanno suscitato nell’animo della gente, di ogni età e condizione sociale, tantissima commozione.

Naturalmente protagonisti anche di questi momenti particolari e significativi, sono stati i tanto spesso e criticati mezzi di comunicazione, quelli conosciuti come “mass media”. Tutte le televisioni del mondo, i vari canali e anche il vasto pianeta dei social, hanno dato ampio spazio e risalto a questi eventi: non sono mancati approfondimenti e dibattiti, programmi e trasmissioni che hanno ricordato la figura e la ricca operosa attività di Papa Francesco, e allo stesso tempo, gli stessi mezzi hanno presentato il profilo del cardinale agostiniano Robert Francis Prevost divenuto Leone XIV.

Il dato, tra i tanti che ancora una volta, come già avvenuto in passato, ha colpito tutti è stato senza dubbio il massiccio e continuo afflusso di pellegrini e turisti arrivati a Roma. Le persone giunte nella Città Eterna, lo hanno fatto per rendere un doveroso e giusto omaggio alle spoglie di Papa Francesco che ha guidato per dodici anni la Chiesa, con il suo modo di coinvolgere tutti, con atti e gesti che resteranno nella storia, con quell’abbracciare tutti e con quell’ultimo saluto, ormai malato e stanco, passando tra la folla il giorno di Pasqua.

In tutti c’è stata tanta amarezza per la scomparsa di Francesco, lo hanno dimostrato quanti hanno fatto, nei giorni dopo il funerale, ore di fila per visitare la sua tomba nella basilica di S. Maria Maggiore, vicino a quell’immagine della Salus Populi Romani, tanto cara al pontefice argentino. Ma qualche settimana dopo la stessa gente, ha atteso in piazza S. Pietro, protetta dall’abbraccio del grande colonnato, che dal comignolo della Cappella Sistina si alzasse una fumata bianca.

E così dopo il famoso “Habemus Papam”, subito quella piazza è esplosa in un grande applauso, così l’entusiasmo della grande folla che gremiva la Piazza è andato crescendo di momento in momento, le bandiere di tutti i colori hanno cominciato a sventolare a far capire che ogni nazione era lì, con le sue radici, le sue tradizioni e la sua storia.

E il nuovo Papa è apparso affacciandosi dalla Loggia delle benedizioni, visibilmente commosso ed emozionato, si è rivolto alla folla, che intanto con urla di gioia, voleva dimostrare tutta la sua vera partecipazione, e già le prime parole di Leone XIV hanno conquistato tutti con quel: “Pace a voi”.

Abbiamo voluto ricordare questi due momenti che resteranno negli occhi di tutti, di quanti guardano in alto, non per vedere se il cielo è azzurro o minaccia pioggia, ma per constatare che veramente l’uomo e l’umanità hanno bisogno di rivolgere lo sguardo verso Colui che non abbandona mai nessuno e soprattutto sa aspettare quanti vivono ancora nel dubbio e nell’incertezza. Dio non ci lascia soli.

Quella folla, che le tante immagini ci hanno mostrato, quasi in ogni momento, ha fatto capire a tutti che ancora, per fortuna, c’è tanta voglia di fare del bene e di volersi bene, con semplicità e spontaneità.

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