“Esattamente un anno dopo la firma del documento finale del primo G7 della storia sui temi dell’inclusione e della disabilità faremo il punto sulle priorità e gli impegni portati avanti in questo anno: dall’inclusione lavorativa alla vita indipendente, dallo sport alla messa in sicurezza delle persone con disabilità in caso di terremoti, alluvioni o situazioni critiche ed emergenziali. Sarà l’occasione per rinnovare il nostro impegno e continuare a promuovere quel cambiamento, anche culturale, che è iniziato”. E’ quanto ha dichiarato il Ministro per le disabilità, Alessandra Locatelli, presentando l’evento “La Carta di Solfagnano a un anno dal G7 – il punto sulle priorità“, che si svolgerà a Solfagnano, in Umbria.
L’evento
L’evento si aprirà alle 9.30 con i saluti istituzionali di Serafino Corti, coordinatore del Comitato tecnico scientifico dell’Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità, Vincenzo Falabella, presidente della Federazione italiana per i diritti delle persone con disabilità e famiglie (Fish), e Nazaro Pagano, presidente della Federazione tra le associazioni nazionali delle persone con disabilità (Fand). Introdurrà i lavori il Ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli.

I panel della giornata
Quattro i panel previsti nel corso della giornata: “Introduzione alle priorità della Carta di Solfagnano e l’inclusione come tema prioritario nelle agende politiche di tutti i Paesi”; “Accesso e accessibilità, promozione delle nuove tecnologie e dimensione sportiva, ricreativa e culturale della vita”; “Valorizzazione dei talenti e inclusione lavorativa, Vita autonoma e indipendente, Dignità della vita e servizi comunitari appropriati”; “Prevenzione e gestione della preparazione per le emergenze e per le situazioni di gestione post-emergenza, incluse le crisi climatiche, i conflitti armati e le crisi umanitarie”.
L’intervista
Per evidenziare l’importanza della Carta di Solfagnano e i progressi raggiunti, Interris.it ha intervistato in esclusiva il Ministro per le Disabilità, Alessandra Locatelli.
Ministro, il 16 ottobre 2024 è stata firmata la Carta di Solfagnano. Ad un anno di distanza, è possibile vedere i frutti di quell’impegno?
“In questi dodici mesi abbiamo ampliato la sperimentazione della riforma sulla disabilità, promosso un fondo per le assunzioni che ha permesso l’assunzione a tempo indeterminato di 1000 giovani, ripartito le risorse per il turismo accessibile, istituito un fondo per il trasporto degli studenti con disabilità e aumentato le risorse per l’autonomia scolastica. Abbiamo poi promosso e organizzato molti eventi per approfondire vari aspetti legati al tema dell’inclusione e della valorizzazione delle persone e partecipato a diverse iniziative internazionali di grande importanza: l’Italia è ora un modello e un traino sul tema dell’inclusione per tutti i Paesi”.
È possibile dire che i principi della Carta stiano davvero entrando nelle politiche pubbliche per le persone con disabilità?
“Il cambiamento è iniziato e indietro non si torna. Certo, la strada è ancora lunga e tanti aspetti vanno migliorati, a partire dall’accessibilità universale, ma il percorso è quello giusto e dobbiamo andare avanti uniti e determinati in questa direzione, nella consapevolezza che se continuiamo a credere e a investire nelle Persone le nostre comunità diventano più forti e coese e cresce tutto il Paese”.

Al momento sono venti le province italiane dove è stata avviata la sperimentazione della riforma sulla disabilità: quali sono i risultati?
“Dal 1° gennaio 2025 la sperimentazione è partita nelle nove province di Brescia, Catanzaro, Firenze, Forlì-Cesena, Frosinone, Perugia, Salerno, Sassari e Trieste. A partire dal 30 settembre 2025, è stata estesa alle province di Alessandria, Lecce, Genova, Isernia, Macerata, Matera, Palermo, Teramo, Vicenza, Provincia autonoma di Trento e Aosta. Nei primi mesi del 2026 la sperimentazione partirà in altre 40 province. I risultati sono positivi e a breve avremo un primo monitoraggio. Semplifichiamo, sburocratizziamo, ma soprattutto con il Progetto di vita superiamo le frammentazioni esistenti tra parte sanitaria, sociosanitaria e sociale e rimettiamo finalmente al centro la persona, con i suoi diritti, bisogni e desideri”.
Le nuove tecnologie, come l’intelligenza artificiale, potrebbero essere un’opportunità per sviluppare e finalizzare gli otto punti della Carta di Solfagnano?
“L’intelligenza artificiale e le nuove tecnologie possono essere messe al servizio delle persone con disabilità e delle loro famiglie, e supportare molti ambiti della vita quotidiana. È per tali ragioni che abbiamo voluto fossero tra le otto priorità della Carta di Solfagnano. L’impegno che abbiamo assunto è di favorire il dialogo con le imprese, con le associazioni, il mondo accademico, nonché con coloro che si occupano di questioni etiche per garantire che i sistemi siano sicuri e siano sviluppati, distribuiti e utilizzati in modo etico, responsabile e non discriminatorio, richiedendo inoltre che i professionisti del digitale siano consapevoli e formati in materia di accessibilità. Nei prossimi mesi continueremo a lavorare in questa direzione”.
Ministro, quali sono i suoi auspici per il futuro?
“Il mio auspicio è che si possa davvero arrivare alla piena implementazione del Progetto di vita ma anche che la riforma nel suo complesso possa essere lo stimolo per l’innovazione dei servizi e un approccio più flessibile alla presa in carico della persona con disabilità e della sua famiglia. L’obiettivo deve essere la partecipazione di ogni persona alla vita civile, sociale e politica del nostro Paese e di tutti i Paesi. L’accessibilità universale è alla base di ogni azione, perché ogni persona possa agire e fruire di ogni ambito, per poter accedere a strutture, servizi, eventi, mezzi di trasporto, percorsi formativi, lavorativi, sportivi e ricreativi. L’impegno per tutti è di fare di più per l’eliminazione delle barriere architettoniche ma anche di quelle sensoriali, all’informazione e alla comunicazione, e culturali. Insieme possiamo davvero costruire un futuro migliore per tutti”.

