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Italia, bellezza infinita

Travolto Israele a Udine. Gli azzurri restano in testa al girone

La vince l’Italia, con la forza dei nervi distesi, domina Israele dal primo all’ultimo minuto, concedendo ai mediorientali il gol del momentaneo 2-1, episodio isolano in una serata colorata d’azzurro. Allo Stadio Friuli di Udine finisce 4-1. Sblocca Retegui, raddoppia Di Lorenzo, accorcia Abu Fani prima del poker servito dai gol di Frattesi e Di Lorenzo (doppietta). Tanta Italia contro Israele che ha giocato una partita solo in chiave difensiva sperando in un controgioco che non ha mai ferito la formazione di Spalletti. Sempre più lanciata verso i quarti. Italia al comando con 10 punti davanti alla Francia che ne ha 9, staccando il Belgio ferno a quota 4.

Niente turnover

Dei cambi ipotizzati alla vigilia, alla fine Spalletti ne fa soltanto tre, di cui uno obbligato vista la squalifica di Pellegrini. Tra i pali, l’unico annunciato ieri in conferenza: c’è Vicario al posto di Donnarumma. Per il resto, stasera 3-5-2 più classico, dietro spazio a Di Lorenzo, Bastoni e Calafiori, in mezzo Fagioli rileva Ricci e ai lati i confermati Tonali e Frattesi, mentre i due esterni sono sempre Cambiaso e Dimarco. Davanti c’è Retegui, con accanto Raspadori al posto del capitano della Roma. Atteggiamento 3-4-2-1 per Israele del Ct Shimon: Glazer tra i pali, quindi dietro Feingold, Nachmias e Baltaxa. In mezzo Abada, Kanikovski, Abu Fani e Haziza, con Peretz e Gloukh alle spalle di Madmon. Direzione di gara affidata allo spagnolo Ricardo de Burgos.

Dominio azzurro

Partita leggermente più complicata per l’atteggiamento di Israele, che ha alzato una diga davanti al proprio portiere, e di conseguenza difficile trovare gli spazi per offendere. Eppure alla fine della prima frazione si contano almeno quattro occasioni nitide per gli azzurri, con gli ospiti che solo in controgioco hanno avuto un paio di situazioni pericolose. Tante conferme, soprattutto da Dimarco che sull’out mancino è imprendibile, meno intrigante Fagioli, che ha perso subito due brutte palle in avvio, meno incisivo rispetto a Ricci. L’Italia ha spinyto tanto, con Retegui e Tonali che in cinque minuti si sono infilati nel cuore della retroguardia israeliana, e solo le parate del portiere Glazer hanno impedito ai mediorientali di capitolare. Bravo il centravanti dell’Atalanta a farsi trovare al posto giusto nel momento giusto, segno di una condizione ottimale e di una fiducia nelle sue possibilità. Poi altra occasione per Frattesi imbeccato da Dimarco, spedito sull’esternoi della rete. Il gol è arrivato a ridosso della chiusura della prima frazione, complice un pestone du Dor Peretz su Tonali. Rigore ineccepibile, come la trasformazione dui Retegui: 1-0 all’intervallo.

Di Lorenzo fa 2-0, ma Israele torna in partita

C’è Ricci al posto di Fagioli e l’Italia riprendere a macinare il suo gioco. Il raddoppio arriva dopo una manciata di minuti tutta sull’asse napoletano con una punizione al bacio di Raspadori per la testa di Giovanni Di Lorenzo, stasera capitano e palla dentro: 2-0 L’Italia domina e continua a creare, gli israeliani cambiano qualche interprete, qualche disimpegno che non piace a Spalletti che si infuria. E fa bene, perché a stretto giro Israele torna in partita. Angolo di Abu Fani che calcia in porta direttamente dalla bandierina, Vicario è disturbato e la palla finisce in rete. protesta l’Italia, ma il gol viene convalidato: 2-1.

L’Italia dilaga

Obiettivamente quello israeliano è stato un episodio, tanto che l’Italia riprende a macinare gioco. Glazer salva su Calafiori volando all’incrocio, poi altra galoppata di Dimarco, palla in mezzo per il compagno di squadra nell’Inter Frattesi che calcia dal dischetto con un piatto che significa 3-1. Adesso Spalletti può cambiare, fuori Dimarco e Raspadori, dentro Udogie e soprattutto Daniel Maldini all’esordio in azzurro. Non c’è più partita, ma in fondo non c’è mai stata e così arriva anche il quarto gol che nasce da una giocata di Maldini che apre per Udogie che premia l’inserimento di Di Lorenzo che dal limite cala il poker. Finisce qui. L’Italia sorride.

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