Giorgia Meloni è al Senato per le comunicazioni in vista dl Consiglio Europeo del 23 ottobre. Riportiamo le dichiarazioni della premier, che nel pomeriggio sarà alla Camera.
Le dichiarazioni di Giorgia Meloni
“Il Consiglio europeo del 23 e 24 ottobre ancora una volta arriva in un frangente internazionale estremamente complesso” e l’Italia si presenta “forte di una stabilità politica rara nella storia repubblicana”. Così la premier Giorgia Meloni nelle comunicazioni al Senato in vista del Consiglio europeo, sottolineando che gli “indicatori economici e finanziari solidi la rendono apprezzata dagli analisti e attrattiuva per gli ninvestiori”. Per il “piano in 20 punti sulla crisi mediorientale” siamo “molto grati a tutti i mediatori per lo sforzo diplomatico, Egitto, Qatar e Turchia soprattutto al presidente degli Usa Donald Trump che ha dedicato energie straordinarie per raggiungere quello che è un suo indiscutibile successo”. Così la premier Giorgia Meloni nelle comunicazioni al Senato in vista del Consiglio europeo. Per Gaza “l’Italia continua a svolgere un lavoro intenso che la pone al primo posto tra le nazioni occidentali ed è pronta a incrementare il suo sforzo”, e “da troppe parti, soprattutto per interesse, si finge di non vederlo o si tenta di negarlo”. Così la premier Giorgia Meloni nelle comunicazioni al Senato in vista del Consiglio europeo.
Le “violazioni” da parte di Hamas mostrano “ancora una volta chi sia il nemico dei palestinesi” e “abbiamo avuto prova della ferocia di questa organizzazione anche nei confronti dei palestinesi in una serie di esecuzioni sommarie” che l’Italia condanna. Così la presidente del Consiglio Giorgia Meloni nelle comunicazioni al Senato in vista del Consiglio europeo, sottolineando che “Hamas deve accettare di non avere alcun ruolo e deve essere disarmato”. “Dopo molto tempo la prospettiva” di pace “è credibile ma le “vicende delle ultime ore mostrano equilibrio sia fragile”, ci sono rischi e “la comunità internazionale è chiamata a disinnescarli con determinazione e pazienza”.
Il nostro “sforzo” per Gaza, “unico tra le nazioni occidentali fa giustizia delle troppe polemiche e menzogne ascoltate in questi mesi. E sono orgogliosa di rappresentare una nazione in cui la maggioranza dei cittadini sa ancora distinguere fra il cinismo sbandierato a favore di telecamere e la solidarietà vera e silenziosa”. “Siamo pronti a fornire tutto il sostegno necessario all’Anp, anche sul piano della formazione dei quadri dirigenti affinché possa presto assumere piena responsabilità di governo all’interno di confini riconosciuto”.
Sull’Ucraina “la nostra posizione non cambia e non può cambiare davanti alle vittime civili alle immagini delle case sistematicamente bombardate dai russi sulla popolazione civile che resiste da oramai quattro anni”. “Il nostro sostegno al popolo ucraino rimane determinato nell’unico intento di arrivare alla pace, l’ho detto a Zelensky anche pochi giorni fa al telefono”. “Purtroppo poche settimane dopo” l’incontro fra Donald Trump e Vladimir Putin “la Russia ha nuovamente gettato la maschera portando avanti tattiche dilatorie, ponendo condizioni impossibili per una seria iniziativa di pace”.
“Lasciatemi nuovamente nettamente ribadire la posizione del governo: ciascuna nazione contribuirà agli sforzi” dei Volenterosi per Kiev ma “l’Italia ha già chiarito che non prevede l’invio di soldati nel territorio ucraino”. “Hamas deve accettare di non avere alcun ruolo nella governance transitoria e nel futuro Stato palestinese, e deve essere disarmato, per impedire che continui a rappresentare una minaccia per la stabilità regionale. Abbiamo avuto, anche in questi giorni, prova della ferocia di questa organizzazione anche nei confronti degli stessi palestinesi, in una pericolosa serie di esecuzioni sommarie che consideriamo inaccettabili. Sono queste le precondizioni necessarie anche per il riconoscimento da parte dell’Italia dello Stato di Palestina, come anche da indicazione di questo Parlamento. Il governo è pronto ad agire di conseguenza quando queste condizioni si saranno materializzate”.
Al vertice Ue si affronterà il tema “dei beni congelati russi rispetto ai quali riteniamo, e non siamo i soli, che sia necessario rispettare il diritto internazionale, il principio di legalità, tutelare la stabilità finanziaria e e garantire la sostenibilità di ogni passo che dovesse essere intrapreso”.
“Su un piano più ampio il rafforzamento della difesa richiede soluzioni finanziarie ancora più ambiziose, chiediamo di aprire un dibattito per rendere permanente la flessibilità sul patto di stabilità e crescita” per gli investimenti in difesa. “Dal punto di vista della sicurezza siamo pronti a partecipare a una eventuale Forza internazionale di stabilizzazione e a continuare a sostenere l’Autorità nazionale palestinese nell’addestramento delle sue forze di polizia e nel rafforzamento delle loro capacità operative”. Così la premier Giorgia Meloni nelle comunicazioni al Senato in vista del Consiglio europeo, parlando di Gaza. “Dobbiamo ancora definire i dettagli del nostro contributo, ma – ha aggiunto – ritengo fin d’ora opportuno un passaggio parlamentare su queste materie e avremo quindi modo di approfondire insieme. E sono certa che, trattandosi di contribuire realmente e concretamente alla pace in Medio Oriente, tutte le forze in Parlamento non mancheranno di dare il loro sostegno convinto”.
“L’Italia è pronta a contribuire attivamente al ‘giorno dopo’, anche partecipando – qualora le fosse richiesto – ai lavori del ‘Board of Peace’, l’organo di governo provvisorio per la Striscia”. “Siamo pronti a fare la nostra parte sul piano del ripristino delle infrastrutture essenziali a Gaza, specialmente quelle sanitarie. Abbiamo inoltre espresso la nostra piena disponibilità a essere co-organizzatori della Conferenza sulla ricostruzione della Striscia di Gaza, che si terrà al Cairo dopo il cessate il fuoco”.
“L’Italia non potrà sostenere la proposta di revisione della legge clima europea a maggior ragione se non sarà sostanziata da un vero cambio di approccio”. Così la presidente del Consiglio Giorgia Meloni nelle comunicazioni al Senato in vista del Consiglio europeo. L’ Italia, sottolinea, “sostiene e continuerà a sostenere un ambizioso percorso di riduzione delle emissioni ma riteniamo che il modo migliore per non raggiungere questo obiettivo sia continuare a rincorrere un approccio ideologico e pertanto irragionevole che pone obiettivi insostenibili e quindi irraggiungibili” che “rischiano di compromettere definitivamente la credibilità stessa dell’Unione europea”.
“Chiediamo un intervento coraggioso alla Commissione europea per correggere un ampio numero di scelte azzardate compiute in passato con il Green Deal, che ora stanno mostrando tutti i loro limiti. Diversamente, voglio essere chiara, l’Italia non è pronta a sostenere nuove iniziative controproducenti per inseguire gli interessi di bizzarre maggioranze in Europa”. “Con Merz e altri 15 leader abbiamo indirizzato una lettera” a Ursula von der Leyen “per accelerare la semplificazione” in tre punti tra i quali una revisione dell’attuale normativa, “la cancellazione della regolamentazione non necessaria e il contenimento delle proposte legislative dove maggiore” è l’efficacia dell’intervento europeo. Così la presidente del Consiglio Giorgia Meloni nelle comunicazioni al Senato in vista del Consiglio europeo. “Non è il momento di esitare ma il tempo di porre rimedio agli errori del passato”.
“Non può esistere solo l’elettrificazione per il futuro dell’auto, e tantomeno per quello del trasporto pesante o dell’industria, a partire da quella dell’acciaio, del vetro e del cemento. Dobbiamo al contrario rimanere aperti a tutte le soluzioni, come anche i biocarburanti sostenibili, che possono contribuire alla decarbonizzazione e che devono essere consentiti anche dopo il 2035”. Così la premier Giorgia Meloni nelle comunicazioni al Senato in vista del Consiglio europeo. “Finalmente – ha aggiunto -, anche grazie alla nostra insistenza su questo punto e alla nostra capacità di portare su queste posizioni altri importanti partner europei, registriamo una prima apertura da parte della presidente von der Leyen che, nella lettera sulla competitività inviata ai leader lunedì scorso, in previsione del Consiglio, fa esplicito riferimento a questa possibilità”.
“Il riconoscimento del Fondo Monetario Internazionale e l’ultima valutazione sul rating dell’Italia da parte dell’agenzia Dbrs, riportano finalmente l’Italia dove merita di stare, cioè in serie A, e dimostrano la correttezza della strategia di sviluppo e delle politiche di bilancio messe in campo da questo governo, confermate anche con la legge di bilancio varata la scorsa settimana dal Consiglio dei ministri”. Tutto questo consente all’Italia di presentarsi con autorevolezza al tavolo del Consiglio europeo, per contribuire, con le sue posizioni, a scelte che necessitano di pragmatismo, di visione e di ambizione.
“Intendiamo continuare – ovviamente sulla base di adeguate garanzie di sicurezza – in questo sforzo umanitario, sia intensificando le iniziative rivolte alla sicurezza alimentare, sia sul fronte sanitario, continuando con le evacuazioni dei malati verso i nostri ospedali, ma anche intervenendo sul campo con apposite strutture sanitarie. Fattispecie per la quale tanto la Croce Rossa, quanto la Protezione civile e la sanità militare sono state attivate”. Così la premier Giorgia Meloni nelle comunicazioni al Senato in vista del Consiglio europeo, parlando degli interventi dell’Italia per Gaza.
“Il riconoscimento del Fondo Monetario Internazionale e l’ultima valutazione sul rating dell’Italia da parte dell’agenzia Dbrs, riportano finalmente l’Italia dove merita di stare, cioè in serie A, e dimostrano la correttezza della strategia di sviluppo e delle politiche di bilancio messe in campo da questo governo, confermate anche con la legge di bilancio varata la scorsa settimana dal Consiglio dei ministri”. Tutto questo consente all’Italia di presentarsi con autorevolezza al tavolo del Consiglio europeo, per contribuire, con le sue posizioni, a scelte che necessitano di pragmatismo, di visione e di ambizione.
“Intendiamo continuare – ovviamente sulla base di adeguate garanzie di sicurezza – in questo sforzo umanitario, sia intensificando le iniziative rivolte alla sicurezza alimentare, sia sul fronte sanitario, continuando con le evacuazioni dei malati verso i nostri ospedali, ma anche intervenendo sul campo con apposite strutture sanitarie. Fattispecie per la quale tanto la Croce Rossa, quanto la Protezione civile e la sanità militare sono state attivate”.
“Procedono in Consiglio i negoziati sulle proposte normative che consideriamo molto importanti avanzate dalla Commissione, su impulso italiano, prime fra tutte l’adozione di una lista europea di Paesi di origine sicuri, come previsto dal nuovo Patto Migrazione e Asilo, e la revisione del quadro giuridico europeo in tema di rimpatri, per rendere le procedure più rapide ed efficaci”. Così la premier Giorgia Meloni nelle comunicazioni al Senato in vista del Consiglio europeo, sottolineando che “la proposta della Commissione contiene elementi positivi, che rispondono alle istanze italiane in materia, tra cui la definizione più ampia di Paese terzo di rimpatrio, che può includere un Paese terzo sicuro e un Paese con cui è in vigore un accordo”. “In questo modo – ha aggiunto -, verrebbe introdotto a livello Ue il presupposto giuridico per l’istituzione di centri di rimpatrio destinati alla permanenza (a breve o a lungo periodo) in Paesi terzi, di migranti irregolari in attesa del loro rimpatrio definitivo”.
“Continua l’azione decisa dell’Italia nel contrasto all’immigrazione illegale di massa. I risultati stanno arrivando e una volta che avremo finalmente creato un quadro di norme europee efficaci, siamo certi che quei risultati saranno ancora migliori. E a beneficiarne saranno soprattutto i quartieri periferici delle nostre città, le fasce più deboli della nostra popolazione, le nostre autorità di pubblica sicurezza che non vedranno più frustrati i loro sforzi, e gli stranieri regolari che scelgono di integrarsi nella nostra società. Ma più in generale ne beneficeranno tutti gli italiani, anche quelli che non sono d’accordo con il nostro approccio. Lo avevamo promesso e lo stiamo facendo”.
“Siamo pronti a contribuire con i nostri Carabinieri, già da anni presenti a Gerico, per la formazione della polizia palestinese, e nella missione Ue per Rafah, il cui numero siamo pronti ad aumentare. Lo ribadirò di persona al presidente Abbas, con cui mi sono data appuntamento a Roma per i primi di novembre”.
Fonte Ansa

