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Oncologia, modello Ifo per il supporto dei pazienti

Il servizio si rivolge a persone che vivono fragilità cognitive, neuro-motorie o relazionali che si sommano alle terapie per i tumori

Sostegno Ifo nella cura dei tumori. Il percorso oncologico diventa ancora più faticoso quando si sommano altre fragilità. Il servizio si rivolge a persone che vivono fragilità cognitive, neuro-motorie o relazionali che si sommano alla battaglia contro il cancro. Per molti pazienti affrontare visite, esami, terapie o semplicemente orientarsi in un grande ospedale può diventare un ostacolo enorme, è come muoversi in un labirinto. Per questo è stato attivato agli Ifo-Istituto nazionale tumori Regina Elena e Istituto dermatologico San Gallicano di Roma il servizio Tobia (Team operativo bisogni individuali assistenziali). Un’iniziativa che assume all’interno di un Irccs oncologico pubblico un valore aggiunto significativo. Tobia si rivolge infatti a persone che vivono fragilità cognitive, neuro-motorie o relazionali che si sommano alla complessità del percorso oncologico. Creando un doppio livello di vulnerabilità che richiede un accompagnamento altamente specializzato. L’attivazione del servizio di supporto si inserisce nel percorso avviato dalla Regione Lazio, presieduta da Francesco Rocca, con l’adozione delle linee di indirizzo regionali. E con l’implementazione del modello Tobia, oltreché della rete Tobia-Dama nelle aziende ospedaliere, nei policlinici universitari e negli Irccs.

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Servizio Ifo

Ifo è il primo Irccs nel Lazio che in questa cornice regionale incontra una realtà clinica a elevata complessità assistenziale. Qui il bisogno di accesso equo alle cure si intreccia con il peso emotivo di una diagnosi oncologica. Ne scaturisce un servizio capace di adattare tempi, modalità e linguaggi alle esigenze dei singoli pazienti e loro caregiver. Per accompagnare le famiglie, facilitare la comunicazione con i professionisti, migliorare l’aderenza alle terapie. E rendere ogni fase del percorso più sicura e comprensibile. Un lavoro quotidiano che coinvolge il team della Direzione infermieristica, tecnica, riabilitativa, assistenza e ricerca (Ditrar), coordinato da Fabrizio Petrone, in costante raccordo con le unità operative e con la rete territoriale. All’inaugurazione hanno preso parte il promotore della diffusione nel Lazio, l’assessore all’Inclusione sociale e Servizi alla persona della Regione Lazio Massimiliano Maselli e il vicepresidente della Commissione Affari sociali della Camera Luciano Ciocchetti. A conferma del sostegno e dell’attenzione da parte delle istituzioni regionali e nazionali.

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Foto di National Cancer Institute su Unsplash

Progetto Tobia

“Grazie al progetto Tobia che stiamo portando su tutta la rete regionale, saremo in grado di accogliere persone fragili e con disabilità grave in un ambiente diverso da quello classico ospedaliero – ha detto Maselli – Il tutto con la collaborazione di un’équipe multidisciplinare formata da medici, infermieri, Oss e assistenti sociali. Questo significa diffondere una cultura di inclusione sociale e mirare ad una vera integrazione sociosanitaria. Tutti i centri Tobia sono allineati da linee guida approvate in giunta regionale, che garantiscono modalità operative uniformi. Un altro obiettivo importante che stiamo raggiungendo per abbattere le barriere, prima di tutto culturali ma anche assistenziali, per far sì che la nostra regione sia sempre più inclusiva”. Ciocchetti ha ricordato che “nel novembre 2023 in Commissione XII abbiamo approvato una risoluzione che impegna il governo e le regioni a implementare in tutte le strutture sanitarie un servizio di assistenza multidisciplinare dedicato alle persone con disabilità”. Adesso, ha aggiunto, “la vera sfida è monitorarne l’attuazione su tutto il territorio nazionale. E fare in modo che questo servizio fondamentale sia disponibile in ogni ospedale. L’obiettivo è estendere e replicare le buone pratiche già attive, come il progetto Tobia nel Lazio e il progetto Dama in Lombardia”.

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Francesco Rocca

Modello di assistenza

“Con il servizio Tobia rafforziamo la nostra missione pubblica. E cioè garantire cure accessibili e di qualità a tutti, senza lasciare indietro nessuno – sostiene  il direttore generale Ifo, Livio De Angelis -. Il nostro compito è far sentire le persone accompagnate con professionisti formati anche a questi aspetti. Il nostro Irccs oncologico non si limita all’eccellenza clinica, ma si impegna a riconoscere queste complessità e farne un punto di partenza per migliorare l’esperienza di cura. Per questo gli istituti sono impegnati a trasformare tali difficoltà in una leva per riorientare l’organizzazione dei servizi e rendere l’accoglienza realmente totale”. Precisa Fabrizio Petrone: “Il progetto Tobia non si limita alla dimensione clinica ma si estende alla prevenzione, all’educazione alla salute, al supporto relazionale e alla costruzione di percorsi personalizzati attraverso la valutazione completa dei bisogni della persona, Integrando aspetti fisici, cognitivi e sociali.  Permettendo di costruire una presa in carico globale per facilitare la cura ed il miglioramento della qualità di vita dei pazienti e dei loro caregiver.

Giubileo
Francesco Rocca con Papa Francesco (@crocerossa)

Assistenza oncologica

L’apertura del Centro Tobia-Dama rappresenta un passo fondamentale verso un modello di assistenza ancora più umano, competente e orientato alla persona”. Con l’attivazione del servizio Tobia, gli Ifo compiono un passo ulteriore verso una visione di assistenza oncologica e dermatologica realmente centrata sulla persona. Capace di integrare competenza scientifica e attenzione ai bisogni individuali. Affinché ogni paziente, anche il più fragile, possa affrontare il proprio percorso di cura in sicurezza, con dignità e continuità.

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