L’elezione di Papa Leone XIV, agostiniano, ha suscitato sorpresa e gratitudine tra i suoi confratelli. Si attendono con interesse i primi passi del suo pontificato, sperando che la sua formazione agostiniana influenzi il suo ministero, in particolare riguardo alla vita interiore e alla comunione fraterna. Padre Pasquale Cormio, priore della Comunità Agostiniana a Roma e rettore della basilica dei Sant’Agostino in Campo Marzio, a Interris.it ricorda la sua attenzione alla fraternità e alla spiritualità, sottolineando come, anche da cardinale, abbia mantenuto un forte legame con la comunità agostiniana.
Padre Pasquale, il primo pensiero e la prima emozione dopo quella fumata bianca e la scoperta del nome.
“L’elezione di Papa Leone XIV è stata una sorpresa per noi agostiniani, penso anche un po’ per tutta la cristianità, ma dopo questo primo momento, anche emotivo, seguito all’annuncio del nome, così come anche le sue prime parole dalla loggia di San Pietro, è subentrata un po’ anche in noi un certo senso di gratitudine al Signore. La sua formazione agostiniana inciderà sicuramente nel suo Pontificato”.
Un Papa che è stato anche Priore del vostro Ordine.
“Sì, padre Robert Prevost è stato priore generale dell’Ordine Agostiniano per 12 anni dal 2001 al 2013, e in questo lungo tempo ha portato nelle nostre comunità la bellezza di una vita autentica secondo l’insegnamento di Agostino, un richiamo all’importanza di coltivare una vita spirituale segnata dall’interiorità e dalla comunione fraterna. Due elementi che sono emersi fin dalle sue prime parole; in modo particolare nell’omelia della prima Messa celebrata con i cardinali nella Cappella Sistina, ha sottolineato l’importanza del rapporto personale con Dio, un richiamo a quel bene prezioso della vita interiore che Agostino ha sempre predicato perché nel cuore dell’uomo risiede la verità che è Cristo, fonte di felicità. Nell’invitarci a camminare insieme, ci ha richiamato al valore della vita comune, della fraternità che lo stesso Prevost certamente ha coltivato per lungo tempo, durante la sua vita di religioso. Creato poi cardinale da Papa Francesco, ha continuato a frequentare la nostra comunità della Curia Generalizia Agostiniana, a partecipare ai momenti della celebrazione eucaristica, del pranzo, della preghiera comune. Non ha perso questa sua formazione agostiniana”.

Un ricordo particolare di questi momenti di condivisione?
“Lo scorso 13 maggio quando ha fatto visita alla curia generalizia dell’Ordine di Sant’Agostino: il Santo Padre ha celebrato la Santa Messa nella cappella della nostra Comunità e ha pranzato con noi, circa venti confratelli, come faceva quando era cardinale. Per noi è stato un momento emozionante per la semplicità con cui si è rivolto a noi. Ci ha detto infatti di rimanere sempre vicini l’un l’altro e vivere la comunione, come ci chiede Sant’Agostino. Ha sottolineato di mettere a servizio della Chiesa quanto ha ricevuto”.
Che augurio vorrebbe fare a Leone XIV?
“Noi vogliamo augurare che lo Spirito Santo possa veramente operare in lui perché quello che lui farà lo farà per il bene della Chiesa e al servizio dell’umanità”.

