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Gaza sott’acqua: inondate le tende degli sfollati

Il maltempo insiste sulla Striscia di Gaza, secondo l'agenzia Wafa la pioggia si sarebbe infiltrata in due reparti del complesso medico Al-Shifa a Gaza City, costringendoli a chiudere

La Striscia di Gaza è sotto la pioggia e l’acqua inonda le tende degli sfollati e fa chiudere reparti ospedalieri, secondo quanto riporta l’agenzia palestinese Wafa. Il Centro meteorologico palestinese prevede un calo delle temperature nelle prossime ore e rischio di inondazioni improvvise nella valli e nelle zone più in basso. La Protezione civile di Gaza avverte che le case, danneggiate dai raid israeliani, rischiano di crollare a causa delle precipitazioni e del vento.

Reparti ospedalieri chiusi

Forti piogge hanno inondato anche oggi le tende degli sfollati nella Striscia di Gaza, in una scia di maltempo peggiorato da ieri sera. Secondo l’agenzia palestinese Wafa, l’acqua piovana si è infiltrata anche in alcune parti del complesso medico Al-Shifa a Gaza City, in particolare nei reparti di emergenza e accoglienza, costringendoli a chiudere.

Abitazioni danneggiate

Mahmoud Bassal, portavoce della Protezione Civile di Gaza, ha detto che migliaia di case parzialmente danneggiate durante gli attacchi israeliani rischiano di crollare da un momento all’altro a causa della pioggia e dei forti venti. “Queste case rappresentano un grave pericolo per la vita di centinaia di migliaia di palestinesi che non hanno un riparo”, ha dichiarato Bassal. “Abbiamo ripetutamente avvertito il mondo, ma invano”.

Rischio inondazioni

Il Centro meteorologico palestinese prevede per le prossime ore temperature in calo soprattutto nelle zone montuose e rovesci sparsi nella maggior parte delle aree, che potrebbero essere accompagnati da temporali e occasionalmente grandine. Le precipitazioni dovrebbero attenuarsi durante la sera e la notte. I venti saranno moderati, con un passaggio da sud-est a nord-ovest, e il mare sarà moderatamente agitato. Il servizio
meteorologico ha avvertito del rischio di inondazioni improvvise nelle valli e nelle zone basse.

L’appello di Actionaid

In questo contesto, Actionaid lancia un ennesimo appello ad aprire con urgenza i valichi di frontiera e ad aumentare l’ingresso degli aiuti a Gaza. “La sofferenza a Gaza è incessante. Le bombe forse sono diminuite, ma il dolore no – afferma Alaa AbuSamra, responsabile del Programma di Risposta all’Emergenza di ActionAid in Palestina -. Gaza è diventata un inferno dove ogni mese porta un nuovo modo di lottare o morire. Sono un genitore. Ho dei figli. E come ogni madre e padre sfollato in Palestina, temo che il freddo riuscirà dove le bombe hanno fallito”.

Fonte Ansa

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