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Fao, il degrado del suolo minaccia 1,7 miliardi di persone

A lanciare l'allarme è il rapporto "Lo Stato dell'alimentazione e dell'agricoltura", precisando che il fenomeno non è solo una questione ambientale ma ha un impatto sulla produttività e sulla sicurezza alimentare

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Foto di Grant Durr su Unsplash

Il degrado del suolo di origine umana sta riducendo le rese agricole in molte aree del pianeta, colpendo circa 1,7 miliardi di persone. Lo rivela il rapporto “Lo Stato dell’alimentazione e dell’agricoltura 2025” della Fao, che avverte: l’erosione, la deforestazione e le pratiche agricole insostenibili minacciano produttività, ecosistemi e sicurezza alimentare globale.

Il dato

Circa 1,7 miliardi di persone vivono in aree dove le rese agricole sono in calo del 10% a causa del degrado del suolo di origine umana, una crisi pervasiva e silenziosa che sta minando la produttività agricola e minacciando la salute degli ecosistemi globali. A lanciare l’allarme il rapporto “Lo Stato dell’alimentazione e dell’agricoltura (Sofa 2025)” della Fao, precisando che il fenomeno non è solo una questione ambientale ma ha un impatto sulla produttività, sui mezzi di sussistenza rurali e sulla sicurezza alimentare e quindi su povertà, fame e malnutrizione. Tra le persone più vulnerabili, il rapporto indica 47 milioni di bambini sotto i 5 anni che soffrono di arresto della crescita, mentre in numeri assoluti, i paesi asiatici sono i più colpiti sia per il loro debito di degrado accumulato sia per le loro elevate densità di popolazione.

Il degrado del suolo

Il degrado del suolo, che colpisce le aziende agricole di tutte le dimensioni, è il risultato di una combinazione di fattori, come l’erosione e la salinizzazione del terreno e pressioni di origine umana che sono sempre più dominanti; di rilievo la deforestazione, l’eccessivo pascolo e le pratiche di coltivazione e irrigazione insostenibili. Per misurare il degrado il rapporto applica un approccio basato sul debito, confrontando i valori attuali di carbonio organico del suolo, erosione e acqua, con le condizioni che esisterebbero senza l’attività umana. Eppure, il rapporto offre anche speranza: invertire solo il 10% del degrado di origine umana sui seminativi, adottando pratiche di gestione sostenibile del suolo, potrebbe ripristinare una produzione sufficiente per nutrire ulteriori 154 milioni di persone ogni anno. Per raggiungere questo obiettivo, Sofa chiede strategie di uso del suolo e interventi politici integrati, comprese misure normative come i controlli sulla deforestazione, programmi basati su incentivi e meccanismi di condizionalità incrociata che collegano i sussidi ai risultati ambientali.

Fonte: Ansa

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