Elezioni con sorpresa per Israele. Il Likud di Netanyahu ha guadagnato 30 seggi superando il centrosinistra di Isaac Herzog e Tzipi Livni fermo a 24. “Sono veramente fiero per la grandezza del Paese” ha esordito il premier, che, cifre alla mano, ha la possibilitĆ di formare un governo omogeneo di destra con il sostegno di partiti nazionalisti e confessionali.
“I cittadini si attendono da noi di mettere insieme una leadership che lavori per quanto riguarda la sicurezza, l’economia e la societĆ e siamo impegnati a fare questo” aveva detto Netanyahu che negli ultimi quattro giorni della campagna elettorale ha premuto l’acceleratore per poter raggiungere i voti di piĆ¹ elettori. Tra le promesse che hanno attirato maggiormente il popolo, quella di andare avanti negli insediamenti nei territori occupati e infine la volontĆ di sbarrare le porte allo stato Palestinese.
Ora, per Israele inizia una nuova fase, Netanyahu infatti ha tempo 28 giorni per formare il nuovo esecutivo. Il presidente potrĆ concedere al massimo 14 giorni in piĆ¹ se necessario, ma entro aprile il premier dovrĆ designare i partiti che faranno parte della coalizione. Dal momento che un governo necessita della fiducia del Parlamento, deve avere l’appoggio di almeno 61 dei 120 membri della Knesset. Il leader del Likud, dopo aver avuto la conferma della vittoria alle elezioni, ha parlato con i capi di tutti i partiti che potrebbero entrare nella coalizione: Kulanu (10 seggi), Casa ebraica (8 seggi), Shas (7 seggi), Israel Beitenu (6 seggi) e Giudaismo unito della Torah (6 seggi), con un totale di 66 seggi, ben 5 al di sopra del numero necessario per formare il governo.