Ottantamila persone chiedono di intervenire per sanare una ferita profonda del nostro paese. È questo il numero dei cittadini che ha firmato per la campagna “Riparte il futuro”, di Libera e Gruppo Abele contro la corruzione, per chiedere di mettere fine alla prescrizione “farsa” dei giochi di potere. Infatti troppe volte questa interviene per lasciare impuniti i responsabili delle pagine più nere della cronaca italiana, i casi più eclatanti vanno da Eternit a Mills, da Gelli a Penati, passando per la strage di Viareggio.
“Per arrivare a una sentenza di primo grado in Italia – spiega Libera contro le mafie – occorrono in media 500 giorni, con il risultato di 165 mila prescrizioni l’anno”. Il risultato è che nei tantissimi processi per corruzione, solo poche decine di condannati scontano la pena, tutti gli altri godono del gap giudiziario, avvantaggiando sempre i soliti noti. Le associazioni invitano anche a riflettere sui costi che questo comporta per lo Stato, stimati in Cassazione per 84 milioni di euro. “Servono norme efficaci – commenta Enrico Fontana, coordinatore nazionale di Libera – a cominciare dalla prescrizione. Chiediamo una riforma che non faccia sconti”, cioè che smetta di decorrere al momento in cui il Pubblico Ministero investe il giudice del procedimento.