In Polonia si va a messa: sale al 40% la frequentazione delle liturgie domenicali

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Un aumento sensibile quello verificatosi in Polonia nel corso del 2015, riguardante uno di quegli ambiti sui quali, di solito, i rapporti statistici sono poco frequenti: ovvero, la partecipazione dei fedeli alle messe domenicali. L’indagine è stata effettuata dall’Istituto di statistica della Chiesa cattolica il quale, analizzando le percentuali di presenze durante i 12 mesi dell’anno 2015 nelle varie parrocchie polacche, ha riscontrato una maggiore frequentazione, la quale ha portato da un’assiduità del 39,1% all’attuale 39,8%. Sembrerebbe una differenza minima, ma in realtà così non è. E, secondo quanto rivelano le indagini effettuate dall’Istituto, e in seguito rivelate dalla Conferenza episcopale polacca, il merito sarebbe da attribuire, oltre che all’intensa attività parrocchiale svolta dai sacerdoti nelle varie chiese (e diocesi) del territorio, al massiccio ruolo giocato dai laici.

Già, perché il sistema ecclesiastico polacco, a livello locale, risulta essere fra i più ben strutturati d’Europa, grazie a una crescita costante del numero delle parrocchie dal 1972 a oggi, così come dei sacramenti impartiti ai fedeli: al 2015, infatti, risulta che in Polonia sono stati 369 mila i bambini battezzati, 270 mila quelli ad aver ricevuto la prima comunione e 134 mila i matrimoni celebrati. Numeri importanti, che testimoniano quanto il lavoro della chiesa abbia influito sulla vita dei cittadini. E, al tempo stesso, quanto il lavoro del laicato abbia contribuito mediante un’importante e perpetua missione sul piano sociale. Come affermato da padre Wojciech Sadlon, presidente dell’Istituto di statistica della chiesa polacca, “la forma del nostro cattolicesimo è definita dall’impegno dei laici nel campo ecclesiale”.

Sull’intero territorio statale, agiscono quasi 2 mila enti cattolici, i quali operano nelle scuole, negli ospizi e in altri ambienti sensibili, a supporto, ad esempio, dei poveri e delle persone affette da disabilità. Al contempo, sono numerose anche le associazioni parrocchiali che svolgono, allo stesso modo, un importante compito a livello umanitario: nel 2014, il loro numero si attestava a più di 60 mila unità, per un totale di oltre 2 milioni di persone operanti. Circa l’80% di tali associazioni, sono state fondate da sacerdoti. Per quanto riguarda le diocesi, il primato nel numero dei fedeli va a quella di Tarnow, nel sud-est del Paese: all’interno del suo territorio, infatti, emergono numeri altissimi sulla frequentazione della liturgia domenicale, pari addirittura al 70%.

L’impegno laico risulta, quindi, una componente essenziale per la crescita della Chiesa polacca e, in un certo senso, va a compensare il leggero calo riscontrato nel numero di sacerdoti. Resta il fatto che, fra assistenza e amministrazione dei sacramenti, l’attività ecclesiale della Polonia risulta tra le più prolifiche d’Europa.

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