Papa Francesco: “Abbiamo urgente bisogno di un’economia nuova e ‘illuminata’”

Papa Francesco ha inviato un videomessaggio ai partecipanti del Festival dell'economia civile in corso a Firenze

Bergoglio

Un’economia nuova e “illuminata”. E’ questo ciò di cui si sente il bisogno al giorno d’oggi. Lo afferma Papa Francesco in un messaggio inviato al Festival dell’economia civile in corso a Firenze. 

Le parole di Papa Francesco

Oggi si avverte un urgente bisogno di un’economia nuova e ‘illuminata’, per affrontare il cambiamento d’epoca e le temibili sfide che abbiamo di fronte”. Lo afferma Papa Francesco in un messaggio inviato al Festival dell’economia civile in corso a Firenze. Le sfide, secondo il Pontefice, sono “in particolare quella della povertà, cioè delle diseguaglianze, in un modello economico che produce scarti e scartati; e quella dell’emergenza climatica che mette a rischio il nostro futuro sul pianeta”. “Questa economia ‘illuminata’ – ha proseguito il Papa – ha bisogno di direzioni di largo respiro, che aiutino la nostra società e percorrere la via del ben vivere e della generatività, e di una politica, anche economica, arricchita dalla partecipazione, dalla cittadinanza attiva e dalle scelte responsabili dei cittadini, nella logica della sussidiarietà che è il fondamento della democrazia”. Dunque, ha concluso il Pontefice rivolgendosi ai partecipanti al festival, “a tutti voi chiedo non solo di elaborare teorie in questa direzione, ma di fare vostra la missione di unire tutte le persone di buona volontà. Sappiate guardare all’economia e al mondo con gli occhi dei più poveri, degli emarginati, degli scartati. Lavorate con loro e per loro. Che possiate impegnarvi con coraggio e passione, ma soprattutto convergere, facendo prevalere ciò che unisce sui tanti distinguo che a volte con le più nobili intenzioni indeboliscono la forza del bene. Solo insieme possiamo affrontare le sfide del nostro futuro con coraggio e creatività”. “Bisogna superare riduzionismi e luoghi comuni: approfondendo un’antropologia dove la persona è capace di dono e di quella superiore forma di razionalità che è l’intelligenza sociale, fatta di fiducia e cooperazione, potremo pervenire ad una ricca diversità di forme di impresa e vedere crescere il numero di quegli imprenditori più ‘ambiziosi’, che non guardano semplicemente al profitto ma anche all’impatto sociale e ambientale“.

Fonte Ansa