Papa, udienza: “Non c’è contrapposizione tra contemplazione e azione”

Papa: "Vi invito ad unirvi alla Supplica alla Madonna del Rosario che si terrà sabato prossimo 8 maggio a mezzogiorno al Santuario di Pompei"

La dimensione contemplativa dell’essere umano, afferma Papa Francesco dando inizio alla sua catechesi durante l’udienza generale del mercoledì “è un po’ come il ‘sale’ della vita: dà sapore, dà gusto alle nostre giornate”.

E si può contemplare guardando sorgere il sole, ascoltando una musica, leggendo un libro o davanti ad un’opera d’arte o ancora davanti “a quel capolavoro che è il volto umano”. Contemplare, afferma Francesco, “è un modo di essere” ma “essere contemplativi non dipende dagli occhi, ma dal cuore”.

La preghiera è il “respiro” della nostra relazione con Dio

Da qui, l’importanza del pregare. La preghiera – argomento al centro delle precedenti catechesi – è infatti un atto di fede e d’amore, è il “respiro” della nostra relazione con Dio. La preghiera purifica il cuore e, con esso, rischiara anche lo sguardo, permettendo di cogliere la realtà da un altro punto di vista.

Il Catechismo descrive questa trasformazione del cuore da parte della preghiera citando una famosa testimonianza del Santo Curato d’Ars: “La contemplazione è sguardo di fede fissato su Gesù. ‘Io lo guardo ed egli mi guarda’, diceva al suo santo curato, il contadino di Ars in preghiera davanti al Tabernacolo. […] Tutto nasce da lì: da un cuore che si sente guardato con amore. Allora la realtà viene contemplata con occhi diversi.

La luce dell’amore del Padre

Nella contemplazione amorosa, prosegue il Papa riportato da Vatican News, basta uno sguardo, “basta essere convinti che la nostra vita è circondata da un amore grande e fedele da cui nulla ci potrà mai separare”. Così era per Gesù il cui segreto, nei momenti più difficili della sua esistenza terrena, era “la relazione con il Padre celeste”.

Francesco ricorda l’episodio della Trasfigurazione collocato dai Vangeli proprio nel momento critico della missione di Cristo “quando crescono intorno a Lui la contestazione e il rifiuto” perfino da parte dei discepoli. “Proprio nel momento in cui Gesù è incompreso – osserva il Papa – proprio quando tutto sembra offuscarsi in un vortice di malintesi, è lì che risplende una luce divina”, la luce dell’amore del Padre.

Contemplazione e azione non sono contrapposte

Papa Francesco prosegue la sua riflessione facendo notare che ci sono stati maestri di spiritualità che hanno contrapposto la contemplazione all’azione, esaltando coloro che scelgono di fuggire dal mondo per dedicarsi solo alla preghiera ma, dice, questo “è un dualismo che non appartiene al messaggio cristiano”.

“C’è un’unica grande chiamata, una grande chiamata, nel Vangelo – spiega il Papa – ed è quella a seguire Gesù sulla via dell’amore. Questo è l’apice, è il centro di tutto. In questo senso, carità e contemplazione sono sinonimi, dicono la medesima cosa. San Giovanni della Croce sosteneva che un piccolo atto di puro amore è più utile alla Chiesa di tutte le altre opere messe insieme. Ciò che nasce dalla preghiera e non dalla presunzione del nostro io, ciò che viene purificato dall’umiltà, anche se è un atto di amore appartato e silenzioso, è il più grande miracolo che un cristiano possa realizzare. E questa è la strada della preghiera di contemplazione: io Lo guardo, Lui mi guarda e lì, atto di amore nel dialogo silenzioso con Gesù che fa tanto bene alla Chiesa”.

Ai fedeli di lingua italiana: “Pregate la Madonna”

Nei saluti ai fedeli di lingua italiana, Francesco ha rivolto un invito a mantenere viva la tradizione popolare che dedica il mese di maggio alla Madonna. “Vi esorto – afferma – alla recita del Rosario, con cui la Vergine Maria è particolarmente onorata. A tale proposito, vi invito ad unirvi spiritualmente alla Supplica alla Madonna del Rosario che si terrà sabato prossimo 8 maggio a mezzogiorno al Santuario di Pompei”.

A tutti e in particolare agli anziani, ai giovani, ai malati e agli sposi novelli, il Papa ha rinnovato l’esortazione a pregare Maria, “modello di fede e testimone operosa della parola di Cristo, per ottenere vigore cristiano nelle scelte e nelle difficoltà della vita”.