Raid su Damasco, ucciso un alto comandante dei pasdaran

Secondo l'Osservatorio siriano per i diritti umani (Osdh), Ong con sede nel Regno Unito, le vittime dell'attacco sarebbero 11

Raid Gaza
Gaza (Palestina) - Foto © Imago/Image

Un attacco su Damasco, attribuito dal ministero degli Esteri siriano a Israele, ha colpito un edificio dell’ambasciata iraniana in Siria, facendo diversi morti, undici secondo l’organizzazione non governativa l’Osservatorio siriano per i diritti umani (Osdh). Tra le vittime ci sarebbe anche un alto comandante dei pasdaran ed esponente delle Forze Quds in Siria e Libano, Mohammad Reza Zahedi, riportano diversi media internazionali. “E’ l’omicidio più importante compiuto da quello del generale Soleimani”, ha commentato il direttore dell’Istituto per gli studi sulla sicurezza nazionale (Inss) israeliano Tamir Hyman. Illesi l’ambasciatore della repubblica islamica in Siria, Hossein Akbari, e la sua famiglia.

Cos’è successo

“Gli attacchi israeliani hanno preso di mira un edificio nel quartiere Mazzeh di Damasco”, un’area che comprende gli edifici dell’ambasciata e quello delle Nazioni Unite, ha riferito l’agenzia di stampa ufficiale siriana Sana, aggiungendo che “i sistemi di difesa aerea hanno attaccato obiettivi nemici nei dintorni” della capitale. Il ministro della Difesa siriano denuncia “molti molti e feriti” nell’attacco a Damasco negli edifici dell’ambasciata iraniana mentre il ministero degli Esteri del Paese ha condannato l’attacco attribuito a Israele.  “Condanniamo fermamente questo atroce attacco terroristico” che ha ucciso “numerose persone innocenti”, ha dichiarato il ministro degli Esteri siriano Faisal Mekdad.

Le vittime

Media internazionali, tra cui il canale saudita al Hadth, hanno riferito che nel raid su Damasco è stato ucciso, tra gli altri, un alto comandante dei Guardiani della Rivoluzione iraniani, Mohammad Reza Zahedi, esponente di spicco delle Forze Quds in Siria e Libano. Lo riportano anche i media israeliani. L’Osservatorio siriano per i diritti umani ha affermato che il bilancio delle vittime dell’attacco aereo contro l’edificio annesso dell’ambasciata iraniana a Damasco – ampiamente attribuito a Israele – è salito a 11. “Il bilancio delle vittime degli attacchi israeliani all’edificio annesso all’ambasciata iraniana è salito a 11: otto iraniani, due siriani e un libanese – tutti combattenti, nessun civile”, ha affermato Rami Abdel Rahman, che dirige l’Osservatorio con sede in Gran Bretagna. L’osservatorio aveva precedentemente detto che ci sarebbero stati otto morti.

L’analisi

“E’ l’omicidio più importante compiuto da quello del generale Soleimani”. Così il direttore dell’Istituto per gli studi sulla sicurezza nazionale (Inss) israeliano Tamir Hyman – ex direttore dell’Agenzia nazionale per la Sicurezza – ha commentato l’uccisione del comandante senior della Forza Quds Mohammad Reza Zahedi a Damasco. “Sembra – ha aggiunto citato da Ynet – che l’Iran stia finalmente pagando un prezzo per essere dietro la maggior parte dell’attività offensiva contro Israele”. Il generale Qasem Soleimani fu ucciso in un attacco in Iraq circa quattro anni fa.

Ambasciatore illeso

A Teheran, i media statali iraniani hanno confermato che un attacco israeliano ha distrutto una dependance dell’ambasciata iraniana in Siria. Le foto diffuse sui social media mostrano l’edificio completamente distrutto, ridotto allo stato di rudere, mentre sul posto è presente un’ambulanza. “Hossein Akbari, ambasciatore della Repubblica islamica dell’Iran a Damasco, e la sua famiglia non sono rimasti feriti nell’attacco israeliano”. Lo ha reso noto l’agenzia di stampa iraniana Nour, dopo l’attacco israeliano nella capitale siriana dove sono rimaste uccise almeno otto persone, secondo l’Osservatorio siriano dei diritti umani. L’ambasciatore iraniano a Damasco, Hossein Akbari, ha affermato che “la risposta di Teheran sarà dura“. Lo riportano i media iraniani. Il diplomatico ha poi aggiunto che “dopo aver rimosso le macerie del palazzo distrutto dal raid sarà reso noto il numero esatto delle vittime”. I media iraniani annunciano che nel raid a Damasco è stato ucciso, tra gli altri, Mohammad Hadi Rahimi, vice dell’alto comandante dei Guardiani della Rivoluzione iraniani, Mohammad Reza Zahedi. Lo riferiscono anche fonti citate dal quotidiano Al-Khaddat e Iran International.

Le dichiarazioni del diplomatico

Gli odierni attacchi israeliani al consolato iraniano a Damasco sono stati compiuti “da aerei da caccia F-35 e l’edificio è stato colpito da sei missili“. Lo ha detto l’ambasciatore iraniano a Damasco Hossein Akbari ai giornalisti. Oggi un raid attribuito a Israele ha preso di mira un annesso dell’ambasciata iraniana a Damasco, con almeno otto morti secondo l’Osservatorio siriano dei diritti umani. Il raid, il quinto in otto giorni contro la Siria, dove l’Iran e i suoi alleati sostengono il potere di Bashar al-Assad, avviene in un contesto regionale estremamente teso sullo sfondo della guerra nella Striscia di Gaza. “Il nemico israeliano ha lanciato attacchi aerei dal Golan siriano occupato, prendendo di mira l’annesso dell’ambasciata iraniana a Damasco”, ha affermato il ministero della Difesa siriano, che ha parlato di diversi morti e feriti, aggiungendo che l’attacco ha “completamente distrutto l’edificio”, situato a Mezzeh secondo l’agenzia di stampa ufficiale siriana Sana, un quartiere che ospita ambasciate ed edifici delle Nazioni Unite. “Tutti quelli all’interno sono stati uccisi o feriti”, ha proseguito il ministero.

Tajani

La situazione è di alta tensione, è ovvio. L’Iran è il protettore di Hezbollah, i fondamentalisti che combattono contro Israele, che attaccano Israele dal sud del Libano. Probabilmente in quella zona ci saranno anche dei Pasdaran. Certamente lì a Damasco c’erano i Pasdaran e Zahedi, il generale che è stato ucciso, che aveva responsabilità in Siria e Libano. Probabilmente oggi c’erano anche dei militanti di Hamas, è una voce che circola, anche se è un’informazione da verificare”: lo ha detto a Quarta Repubblica su Rete4 il ministro degli esteri e vicepremier Antonio Tajani, commentando gli ultimi sviluppi in Medio Oriente.

Fonte Ansa