La Filigrana, dott.ssa Limido: “Un pezzettino di sogno di don Oreste che si avvera”

Intervista alla vicepresidente del poliambulatorio gratuito La Filigrana della Comunità Papa Giovanni XXIII, la dottoressa Sabrina Limido

“Signore, ho pensato che l’uomo è come una filigrana. Se lo guardi, distratto, vedi poco, quasi niente. Ma se tu lo guardi per bene, nella luce, in ognuno scopri lo stupendo tuo volto. L’uomo, ogni uomo è una filigrana preziosa. Signore, aiutami a vedere gli uomini controluce”.

Sono le parole che recita una preghiera di don Tonino Lasconi e che i professionisti del poliambulatorio La Filigrana, della Comunità Papa Giovanni XXIII fondata dal Servo di Dio don Oreste Benzi, cercano di mettere in pratica mettendo a disposizione di chi è in difficoltà economica le loro capacità e professionalità.

 La realizzazione di un sogno

A spiegarlo a Interris.it è la dottoressa Sabrina Limido, psicoterapeuta e vicepresidente del poliambulatorio nato per contribuire alla realizzazione del sogno di don Oreste Benzi di una “società del gratuito” in cui chi può mette e chi non ha prende. Il “poliambulatorio del gratuito” offre servizi specializzati in cambio di una libera offerta a sostegno del progetto.

E’ aperto a tutti, con priorità per quanti vivono in stato di disagio e povertà. Inizialmente attivo come centro psico-pedagocico, è stato nel 2017 autorizzato dall’Ausl ad offrire anche prestazioni sanitarie di diverso tipo.

Dottoressa, ci può spiegare cos’è La Filigrana?

“La Filigrana è un poliambulatorio del gratuito. Un posto in cui psicologi, psicoterapeuti e medici specialisti, mettono a disposizione la loro professionalità. Chi viene può usufruire dei servizi con un’offerta libera che viene utilizzata per portare avanti il progetto”.

Come mai avete scelto questo nome per il poliambulatorio?

“E’ dedicato ad Elisabetta Pradarelli, una psicoterapeuta consacrata, membro dell’Apg23. Ci siamo ispirati un po’ agli iscritti che abbiamo trovato, in particolare a quella preghiera di don Tonino Lasconi in cui viene detto che l’uomo è come una filigrana: se lo guardi distratto vedi poco, ma se presti attenzione si possono scoprire molte sfumature. Questo è il modo con cui vogliamo guardare le persone che vengono al poliambulatorio: tenendo conto del paziente nella sua totalità e guardarla con occhi pieni di fiducia e speranza”.

Quanti professionisti lavorano alla Filigrana?

“Siamo 8 psicologi e psicoterapeuti, più 6 specialisti. Ma ci sono anche delle persone che fanno un lavoro più tecnico, ma molto prezioso per far andare avanti il poliambulatorio. C’è una parte burocratica che richiede molto impegno e competenze specifiche. C’è un ingegnere che cura tutta la parte legata alla struttura, chi ci tiene i conti, attività parallele ma necessarie per il funzionamento del poliambulatorio”.

Quali sono le specialità mediche che offrite?

“Offriamo servizi di cardiologia, fisiatria, ostetricia e ginecologia, neurologia. Facciamo anche dei percorsi di prevenzione alle ricadute, in particolare alle tossicodipendenze in collaborazioni medici e psicologici”.

Chi sono i pazienti che si rivolgono a voi?

“Sono molto vari, soprattutto provenienti dal territorio riminese, ma ci stiamo estendendo alle province vicine. Molte persone ci conoscono perché, in qualche modo, hanno gravitato intorno alla Comunità Papa Giovanni XXIII, altri arrivano tramite conoscenze, altri ancora tramite la diocesi o altre associazioni con cui facciamo rete. Questo è molto importante, sia per non sovrapporci, ma in particolare per lavorare insieme e fornire servizi sempre migliori. I pazienti, generalmente, hanno difficoltà economica, persone che diversamente non potrebbero permettersi visite specialistiche. Inoltre, per le visite mediche scelgono di venire da noi anche coloro che non sono in difficoltà economica, ma che riconoscono la validità e la professionalità dei nostri specialisti e poi lasciano il loro contributo”.

Perchè è così importante che quanti si avvalgono dei vostri servizi medici lasci un’offerta libera?

“Le offerte che ci vengono lasciate sono importanti per mantenere attivo il progetto, ma non solo. Chi ha dà anche per chi non ha anche la possibilità. Noi chiediamo a tutti, anche chi è in difficoltà economica, di lasciare qualcosa, può essere anche un’euro. E’ importante per rendere la persona protagonista del suo percorso di cura, ma pensiamo che sia dignitoso per la persona contribuire secondo le sue disponibilità”.

Ultimamente avete aperte anche un servizio di ginecologia.

“Già da un po’ è attiva la parte cardiologica, psichiatrica e neurologica. La ginecologa aveva dato disponibilità già da alcuni mesi per visitare, ma all’inizio non avevamo la strumentazione adatta, che ha un costo notevole. Poi abbiamo ricevuto un ecografo, una grande grazia, è stato possibile aprire questo ambulatorio”.

Il poliambulatorio è un altro pezzettino di sogno di don Oreste Benzi che si avvera, lui credeva molto nella società del gratuito.

“Sì, è così. Don Oreste, potremmo dire in tempi non sospetti, aveva voluto inserire nel direttorio della Comunità, oltre che le case famiglia, le comunità terapeutiche e le altre forme di accoglienza, anche i poliambulatori gratuiti. Don Oreste aveva chiaro già tanti anni fa questa ‘profezia’ non solo come realtà di accoglienza e condivisione, ma soprattutto come modo diverso di vivere la professione. La società del gratuito è per tutti, credenti o no, ma uomini e donne di buona volontà che desiderano vivere questa dimensione”.

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