La scuola crolla e non in senso metaforico. Nel periodo tra settembre 2021 e luglio 2022, gli episodi di crolli, distacchi di intonaco ma anche di finestre, muri di recinzione e alberi caduti in prossimità delle scuole sono stati 45. Sedici dei 45 eventi totali si sono verificati nelle regioni del Sud e nelle Isole, 19 al Nord e 10 al Centro. Episodi che hanno provocato il ferimento di alcune persone, ma spesso si è trattato di crolli avvenuti di notte o in periodi di chiusura delle scuole. Lo evidenzia il XX Rapporto “Osservatorio civico sulla sicurezza a scuola” di Cittadinanzattiva.
#Scuola#15settembre #impararesicuri
🆘🆘L’Anagrafe deve essere completata e aggiornata in tempo reale, integrata anche dei dati relativi agli asili nido pubblici e resa accessibile a tutti.#campagnaelettorale #25settembre #sicurezzascolastica pic.twitter.com/A5IyTURWuM— Cittadinanzattiva APS (@Cittadinanzatti) September 15, 2022
Edilizia scolastica fatiscente
Un patrimonio edilizio scolastico vecchio e malconcio, visto che più del 40% delle scuole è stato costruito prima del 1976 e oltre la metà è privo delle certificazioni di agibilità statica e di prevenzione incendi. Gli istituti secondari di secondo grado mostrano più degli altri le crepe dovute all’età, ai ritardi e ad una lunga interruzione nell’assegnazione dei fondi alle Province, all’irrisolto problema delle classi sovraffollate.
Dal XX Rapporto “Osservatorio civico sulla sicurezza a scuola”, emerge poi che oltre il 40% delle scuole è privo del collaudo statico. Quanto al documento di valutazione rischi, ne è in possesso il 77%.
Ed è sempre emergenza crolli. Tra settembre 2021 e agosto 2022 Cittadinanzattiva ne ha contati (attraverso la rassegna stampa) 45 di cui 16 nelle regioni del Sud e nelle Isole (Campania, Calabria, Sicilia, Sardegna), 19 nel Nord (Lombardia, Piemonte, Liguria, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia Romagna), 10 nelle Regioni del Centro (Toscana, Lazio).
#Scuola: il 15 settembre il XX Rapporto sullo stato della #sicurezza con dati ed analisi sulle condizioni di sicurezza strutturale e sanitaria delle scuole italiane e sugli investimenti previsti dal PNRR, puoi seguirci anche online a questo link https://t.co/znVXw1DvK0 pic.twitter.com/B1E1ZcKqvP
— Cittadinanzattiva APS (@Cittadinanzatti) September 12, 2022
Sono 11 le Regioni che hanno Comuni in zona 1, ossia ad elevato rischio sismico, ma tutte, ad eccezione della Sardegna, hanno Comuni e scuole in zona 2 (rischio medio-elevato). Sono quattro milioni e 300mila i bambini ed i ragazzi che risiedono in queste due zone. Eppure gli edifici migliorati e adeguati sismicamente sono soltanto il 2%, mentre quelli progettati secondo la normativa antisismica sono 2.740, il 7% del totale. I risultati migliori si riferiscono a Friuli Venezia Giulia (28%), Umbria (23%), Marche (17%), Molise e Toscana (12%), Veneto (10%).
Tra le Regioni meno virtuose: Campania (1%), Lazio (2%), Liguria e Lombardia (3%). Rispetto, poi, alle prove di evacuazione, obbligatorie almeno due volte l’anno, nel 2020-2021 sono state effettuate in poco più della metà delle scuole (56%), non sono state effettuate nel 33% o solo alcune classi nell’11%. E quando vengono effettuate riguardano quasi esclusivamente il rischio Incendio (99%), e quello sismico (77%).