“La Chiesa sa che รจ chiamata ad annunciare la buona novella a partire dalle periferie“, “per Gesรน le periferie e le marginalitร sono predilette”. Lo ha detto Papa Francesco nell’udienza generale nella quale ha cominciato un nuovo ciclo di catechesi dedicato a San Giuseppe. “Giuseppe, che รจ un falegname di Nazaret e che si fida del progetto di Dio sulla sua giovane promessa sposa e su di lui, ricorda alla Chiesa di fissare lo sguardo su ciรฒ che il mondo ignora volutamente”.
“Egli ricorda a ciascuno di noi di dare importanza a ciรฒ che gli altri scartano. In questo senso รจ davvero un maestro dell’essenziale” e “ci ricorda che ciรฒ che davvero vale non attira la nostra attenzione, ma esige un paziente discernimento per essere scoperto e valorizzato”. “Chiediamo a lui di intercedere – ha proseguito il Papa – affinchรฉ tutta la Chiesa recuperi questo sguardo, questa capacitร di discernere, questa capacitร di valutare l’essenziale”.
“Ecco perchรฉ la scelta di Betlemme e Nazaret – ha detto il Pontefice ricordando le due cittadine in cui Gesรน ha vissuto la maggior parte della sua vita – ci dice che la periferia e la marginalitร sono predilette da Dio. Non prendere sul serio questa realtร equivale a non prendere sul serio il Vangelo e l’opera di Dio, che continua a manifestarsi nelle periferie geografiche ed esistenziali”.
Infine Papa Bergoglio ha sottolineato che “in particolare, Gesรน va a cercare i peccatori, entra nelle loro case, parla con loro, li chiama a conversione” ma “va a cercare anche quelli che il male non lo hanno fatto ma lo hanno subito: i malati, gli affamati, i poveri, gli ultimi”.ย
“Quando non si guadagna il pane, si perde la dignitร ”, ha aggiunto il Papa a braccio nei saluti finali pregando per le persone che rischiano di perdere il lavoro.
La catechesi integrale del Papa
Cari fratelli e sorelle, buongiorno! Lโ8 dicembre 1870 il Beato Pio IX proclamรฒ San Giuseppe patrono della Chiesa universale. A 150 anni da quellโevento, stiamo vivendo un anno speciale dedicato a San Giuseppe, e nella Lettera Apostolica Patris corde ho raccolto alcune riflessioni sulla sua figura. Mai come oggi, in questo tempo segnato da una crisi globale con diverse componenti, egli puรฒ esserci di sostegno, di conforto e di guida. Per questo ho deciso di dedicargli un ciclo di catechesi, che spero possano aiutarci ulteriormente a lasciarci illuminare dal suo esempio e dalla sua testimonianza. Nella Bibbia esistono piรน di dieci personaggi che portano il nome Giuseppe. Il piรน importante tra questi รจ il figlio di Giacobbe e di Rachele, che, attraverso varie peripezie, da schiavo diventa la seconda persona piรน importante in Egitto dopo il faraone.
Il nome Giuseppe in ebraico significa โDio accresca, Dio faccia crescereโ. ร un augurio, una benedizione fondata sulla fiducia nella provvidenza di Dio e riferita specialmente alla feconditร e alla crescita dei figli. In effetti, proprio questo nome ci rivela un aspetto essenziale della personalitร di Giuseppe di Nazaret. Egli รจ un uomo pieno di fede in Dio, nella sua provvidenza. Ogni sua azione narrata dal Vangelo รจ dettata dalla certezza che Dio โfa crescereโ, โaumentaโ, โaggiungeโ, cioรจ che Dio provvede a mandare avanti il suo disegno di salvezza. E, in questo, Giuseppe di Nazaret assomiglia molto a Giuseppe dโEgitto. Anche i principali riferimenti geografici che si riferiscono a Giuseppe: Betlemme e Nazaret, assumono un ruolo importante nella comprensione della sua figura. NellโAntico Testamento la cittร di Betlemme รจ chiamata con il nome Beth Lechem, โCasa del paneโ, o anche Efrata, a causa della tribรน insediatasi in quel territorio. In arabo, invece, il nome significa โCasa della carneโ, probabilmente per la grande quantitร di greggi di pecore e capre presenti nella zona. Non a caso, infatti, quando nacque Gesรน, i pastori furono i primi testimoni dellโevento. Alla luce della vicenda di Gesรน, queste allusioni al pane e alla carne rimandano al mistero Eucaristico: Gesรน รจ il pane vivo disceso dal cielo. Egli stesso dirร di sรฉ: ยซChi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eternaยป.
Betlemme รจ citata piรน volte nella Bibbia, fin dal Libro della Genesi. A Betlemme รจ anche legata la storia di Rut e Noemi, narrata nel piccolo ma stupendo Libro di Rut. Rut partorรฌ un figlio chiamato Obed dal quale a sua volta nacque Iesse, il padre del re Davide. E proprio dalla discendenza di Davide viene Giuseppe, il padre legale di Gesรน. Su Betlemme, poi, il profeta Michea predisse grandi cose: ยซE tu Betlemme di Efrata, cosรฌ piccola per essere tra i villaggi di Giuda, da te uscirร per me colui che deve essere il dominatore in Israeleยป.
Lโevangelista Matteo riprenderร questa profezia e la collegherร alla storia di Gesรน come alla sua evidente realizzazione. In effetti, il Figlio di Dio non sceglie Gerusalemme come luogo della sua incarnazione, ma Betlemme e Nazaret, due villaggi periferici, lontani dai clamori della cronaca e del potere del tempo. Eppure Gerusalemme era la cittร amata dal Signore, la ยซcittร santaยป, scelta da Dio per abitarvi. Qui, infatti, risiedevano i dottori della Legge, gli scribi e i farisei, i capi dei sacerdoti e gli anziani del popolo.
Ecco perchรฉ la scelta di Betlemme e Nazaret ci dice che la periferia e la marginalitร sono predilette da Dio. Non prendere sul serio questa realtร equivale a non prendere sul serio il Vangelo e lโopera di Dio, che continua a manifestarsi nelle periferie geografiche ed esistenziali. In particolare, Gesรน va a cercare i peccatori, entra nelle loro case, parla con loro, li chiama a conversione. Ma va a cercare anche quelli che il male non lo hanno fatto ma lo hanno subito: i malati, gli affamati, i poveri, gli ultimi.
Sotto questo aspetto, la societร di allora non รจ molto diversa dalla nostra. Anche oggi esistono un centro e una periferia. E la Chiesa sa che รจ chiamata ad annunciare la buona novella a partire dalle periferie. Giuseppe, che รจ un falegname di Nazaret e che si fida del progetto di Dio sulla sua giovane promessa sposa e su di lui, ricorda alla Chiesa di fissare lo sguardo su ciรฒ che il mondo ignora volutamente. Egli ricorda a ciascuno di noi di dare importanza a ciรฒ che gli altri scartano. In questo senso รจ davvero un maestro dellโessenziale: ci ricorda che ciรฒ che davvero vale non attira la nostra attenzione, ma esige un paziente discernimento per essere scoperto e valorizzato. Chiediamo a lui di intercedere affinchรฉ tutta la Chiesa recuperi questo sguardo, questa capacitร di discernere e valutare lโessenziale. Ripartiamo da Betlemme, ripartiamo da Nazaret. Vorrei oggi mandare un messaggio a tutti gli uomini e le donne che vivono le periferie geografiche piรน dimenticate del mondo o che vivono situazioni di marginalitร esistenziale. Possiate trovare in San Giuseppe il testimone e il protettore a cui guardare. A lui possiamo rivolgerci con questa preghiera:
San Giuseppe, tu che sempre ti sei fidato di Dio, e hai fatto le tue scelte, guidato dalla sua provvidenza, insegnaci a non contare tanto sui nostri progetti, ma sul suo disegno dโamore. Tu che vieni dalle periferie, aiutaci a convertire il nostro sguardo e a preferire ciรฒ che il mondo scarta e mette ai margini. Conforta chi si sente solo e sostieni chi si impegna in silenzio per difendere la vita e la dignitร umana. Amen.ย