Papa Francesco è arrivato a Kinshasa: decine di migliaia di persone in strada

È un tappeto umano ad accogliere Papa Francesco a Kinshasa, la capitale della Repubblica Democratica del Congo. Papa: "È un viaggio bello. Avrei voluto andare anche a Goma, ma con la guerra non si può andare là. Soltanto sarà Kinshasa e Juba"

Africa
L'arrivo del Papa nella Repubblica Democratica del Congo e in Sud Sudan. Foto: Vatican News

Papa Francesco è arrivato a Kinshasa, nella Repubblica Democratica del Congo, alle 14:38 ora italiana e congolese. é la prima tappa del suo 40° viaggio apostolico (il quarto in Africa) che lo porterà i9n Congo e Sud Sudan. Qui il programma completo.

Decine di migliaia di persone in strada a Kinshasa

È un tappeto umano ad accogliere Papa Francesco a Kinshasa, la capitale della Repubblica Democratica del Congo. Lungo il Boulevard Lumumba, l’arteria che collega l’aeroporto al centro della megalopoli africana, ci sono decine di migliaia di persone. Tutti pieni i lati della via e i cavalcavia. Diversi si sono arrampicati anche sui tetti delle botteghe e delle case. Molte le persone che indossano gli abiti tradizionali e che sventolano bandiere.

Il saluto dei papa ai giornalisti in aereo

Questa mattina, a bordo dell’aereo che lo porta nella Repubblica Democratica del Congo e
in Sud Sudan, il Papa ha salutato gli operatori dei media che lo accompagnano sul
volo papale. “Buongiorno e benvenuti tutti, e grazie per accompagnarmi in questo viaggio. Aspetta da un anno… È un viaggio bello. Avrei voluto andare anche a Goma, ma con la guerra non si può andare là. Soltanto sarà Kinshasa e Juba. Da lì faremo tutto. Grazie di stare qui con me, tutti insieme. Grazie per il vostro lavoro che è tanto buono, aiuta tanto, perché fa arrivare alla gente, che si interessa del viaggio, le immagini e anche i pensieri, le riflessioni vostre sul viaggio. Grazie tante”.

“A me piacerebbe fare il giro ma oggi non posso. Non so, posso rimanere qui, ma mi dà un po’ di vergogna far venire tutti voi qui… Possiamo salutarci da lontano, non so… Grazie. In questo momento stiamo attraversando il Sahara. Facciamo un pensierino, in silenzio, una preghiera per tutte le persone che cercando un po’ di benessere, un po’ di libertà l’hanno attraversato e non ce l’hanno fatta. Tanti sofferenti che arrivano al Mediterraneo e dopo aver attraversato il deserto sono presi nei lager e soffrono lì. Preghiamo per tutta quella gente”.

Fonte: Ansa