Liberia, l’impegno delle scuole cattoliche per l’istruzione nelle zone rurali

Favorire l’accesso all’istruzione ai più vulnerabili e offrire una formazione di qualità: l'impegno in prima linea delle missioni cattoliche per le nuove generazioni

poveri

La Chiesa in Africa è un ponte tra le generazioni per favorire l’istruzione. “La situazione in Liberia è molto differente tra le zone urbane e quelle rurali. Noi rurali siamo svantaggiati. Non abbiamo nessun aiuto da parte del governo”. Joseph Vayombo dirige la scuola elementare e media cattolica St. John Vianney. L’istituto è gestito dalla parrocchia della Società per le Missioni Africane di Foya. Ed è dedicato al Santo Curato d’Ars. All’agenzia missionaria vaticana Fides, il direttore Vayombo mette in evidenza che “il poco aiuto che arriva va tutto alle grandi scuole delle città. Noi non abbiamo laboratori. Né biblioteche. I maestri e i professori sono poco preparati. Inoltre, in Africa, i genitori devono pagare l’iscrizione a ogni tipo di scuola. Anche quella pubblica. Come fa una famiglia che ha 7-8 figli e ha pochi mezzi? E’ costretta a mandare alcuni di questi figli a lavorare nei campi. Soprattutto le bambine.”istruzione

Sos istruzione

Il direttore della scuola cattolica racconta anche un’altra criticità. Quella che le famiglie affrontano anche in merito all’acquisto di libri e materiale scolastico. Come pure la mancanza di personale. “In molte scuole non si utilizzano libri. Sono almeno due anni che il governo non invia libri e materiale scolastico sovvenzionati– spiega Vayombo. E poi c’è il deficit del personale. La popolazione aumenta. Ma da anni non ci sono nuove assunzioni di maestri. Molte scuole pubbliche vanno avanti grazie a maestri ‘volontari’, che percepiscono uno stipendio miserabile. 8 euro al mese. Ma ora il governo non accetta più questi docenti ‘volontari’. E così gli insegnanti ‘ufficiali’ sono costretti a sostenere il peso impossibile di due o tre classi a testa. Classi composte in media da 70 alunni”.