Afghanistan, i Talebani danno l’ok alla partenza di 200 stranieri da Kabul

L'Australia annullerà la partita di cricket maschile contro l'Afghanistan se i talebani non toglieranno il divieto per le donne di praticare sport

Le autorità talebane in Afghanistan hanno consentito la partenza dal Paese di 200, fra cittadini americani e di altre nazionalità, a bordo di un volo diretto in Qatar previsto per oggi.

Si tratterebbe della prima partenza di questo tipo dal ritiro delle forze Usa. Lo scrive il Wall Street Journal citando fonti americane e del Qatar. Il Wall Street Journal specifica che non sarà consentito salire a bordo del volo previsto per oggi ad afghani che non abbiano una cittadinanza straniera.

La notizia del via libera alla partenza viene confermata anche da altri media internazionali, come al Jazeera che cita una fonte talebana non identificata. Reuters invece, la cui fonte è americana ma anonima, sottolinea che a fare pressione affinché i talebani dessero il via libera alla partenza è stato il rappresentante speciale Usa Zalmay Khalilzad e che non è chiaro al momento se fra i civili americani e gli altri stranieri che si prevede salgano sul volo ci siano quelli rimasti bloccati nella città di Mazar-i-Sharif, nel nord dell’Afghanistan, perché non era stata loro consentita la partenza con voli privati.

Tagikistan: “Sosterremo solo un governo talebano inclusivo”

Il Tagikistan – Paese asiatico che confina con l’Afghanistan a Sud – sosterrà solo un governo talebano inclusivo che coinvolga tutti i gruppi etnici: un governo in cui i tagiki afghani avranno il loro giusto posto. Lo ha detto il ministro degli Esteri del Tagikistan Sirojiddin Muhriddin al summit online sull’Afghanistan.

“La comunità internazionale non è stata in grado per ben 20 anni di ristabilire l’ordine in Afghanistan e ha lasciato un’eredità di decine di migliaia di terroristi in questo paese, diventato un terreno fertile per il caos. Cosa dovrebbe fare il Tagikistan, che ha un confine lungo e vulnerabile con questo Paese, in questa situazione?”, si legge sul sito web del Ministero degli Esteri tagiko.

Nel suo discorso, il ministro ha anche toccato i continui combattimenti nel Panshir: “I talebani – ha detto – hanno usato gli aerei nei loro attacchi nel Panshir con l’aiuto di paesi terzi [presumibilmente il Pakistan, ndr] uccidendo un gran numero di tagiki. In questo contesto, chiedo alla comunità internazionale di influenzare i talebani e di aiutare a trovare una soluzione politica alla crisi in corso”, ha detto il ministro, citato da Interfax.

L’Australia minaccia stop alla sfida con l’Afghanistan di cricket maschile

L’Australia è pronta ad annullare l’importante partita di cricket maschile dell’International Cricket Council, prevista a novembre, contro l’Afghanistan se i talebani non faranno marcia indietro sull’annunciato divieto alle donne di praticare sport.

Lo ha detto la federazione di cricket australiana dopo che il vice capo della commissione culturale dei talebani, Ahmadullah Wasiq, ha affermato ieri che le donne non potranno praticare, sotto il nuovo regime, alcuno sport che ‘esponga i loro corpi’. Dunque, compreso il cricket.

“Non credo che alle donne sarà permesso di giocare a cricket perché non è necessario che le donne giochino a cricket“, ha ribadito ieri Wasiq all’emittente australiana SBS. “Nel cricket, potrebbero affrontare una situazione in cui il loro viso e il loro corpo non saranno coperti. L’Islam non permette che le donne siano viste in questo modo.

“Quello che sta accadendo ora in Afghanistan è una questione di diritti umani che trascende il gioco del cricket”, ha detto l’Australian Cricketers Association (ACA) in una dichiarazione pubblicata su Twitter. “E mentre ci piacerebbe vedere giocatori come Rashid Khan giocare contro l’Australia, ospitare questo test match non può essere considerato se la stessa opportunità di giocare viene negata a Roya Samim e alle sue compagne di squadra”.

A queste prese di posizione si è associato il mondo politico australiano, incluso il ministro federale dello sport Richard Colbeck che ha dichiarato ad Abc che gli atleti afghani “rimarranno i benvenuti in Australia, ma non sotto la bandiera dei talebani“.