I tre scenari del prossimo Dpcm

Ecco cosa potrebbe chiudere e come si tende ad arginare l'aumento dei contagi

Chiesa

“Nel prossimo dpcm indicheremo tre aree con tre scenari di rischio con misure via via più restrittive. L’inserimento di una Regione avverrà con un’ordinanza del ministro della Salute”. Così il premier Giuseppe Conte alla Camera. “Introdurremo il limite agli spostamenti da e verso le regioni con elevati coefficienti di rischio” salvo esigenze di lavoro, studio e salute.

A livello nazionale chiudiamo mostre e musei con il prossimo Decreto”

“Per l’intero territorio nazionale intendiamo intervenire solo con alcune specifiche misure che contribuiscano a rafforzare il contenimento e la mitigazione del contagio. Chiudiamo nei giorni festivi e prefestivi i centri commerciali ad eccezione di negozi alimentari parafarmacie e farmacie ed edicole dentro i centri. Chiudiamo i corner per le scommesse e giochi
ovunque siano, chiuderanno anche musei e mostre”. Il governo prevede a livello nazionale “la riduzione al 50 % del limite di capienza dei mezzi pubblici locali”.

Questi scenari dovranno tener conto – ha spiegato tra l’altro il premier – dell’indice di replicabilità del virus, dei focolai e della situazione dell’occupazione dei posti letto negli ospedali.

Il dilemma della difesa della salute e la tutela dell’economia

“Siamo consapevoli della frustrazione e del senso di smarrimento e anche della rabbia che si sta manifestando in questi giorni. E siamo anche coscienti delle ripercussioni sull’attività economica, la produzione ma non ci può essere dilemma nella difesa della salute e la tutela dell’economia, più piegheremo i contagi più allenteremo le restrizioni. I numeri macro economici non di dicono nulla del disagio sociale ma il risultato è straordinario. Ai cittadini va la nostra gratitudine” ha aggiunto il Premier.
Lo sforzo finanziario

“Faremo tutti gli sforzi finanziari che servono per costituire elementi di stabilità e certezza per il mondo del lavoro”, per questo il governo ha varato il dl ristori e ha esteso il blocco dei licenziamenti fino a fine marzo. Così il premier Giuseppe Conte alla Camera garantendo celerità nei ristori alle attività colpite.