Coldiretti, ok del Governo alla misura “salva vino” italiano

Il vino Made in Italy è stato fortemente colpito dalla chiusura della ristorazione con 200 milioni di bottiglie vendute in meno

enoteca

Il via libera presente nell’ultimo Dcpm all’asporto fino alle 22.00 dalle enoteche salva le 7 mila enoteche presenti in Italia, superando l’ingiustificata discriminazione nei confronti di negozi alimentari e supermercati ai quali è correttamente consentita la vendita del vino.

E’ quanto afferma il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini, che aveva sollecitato il necessario chiarimento del nuovo Dpcm varato dal presidente del Consiglio Mario Draghi. Quello precedente del 14 gennaio, infatti, aveva vietato dopo le ore 18:00 la vendita con asporto.

La misura “salva vino”

Si tratta di una misura importante, che comprende anche gli esercizi di commercio al dettaglio di bevande (codice Ateco 47.25), a sostegno del vino Made in Italy fortemente colpito dalla chiusura della ristorazione, precisa la Coldiretti, con 200 milioni di bottiglie mai arrivate sulle tavole dei locali.

A questo si aggiunge il peso della criminalità organizzata che, sempre secondo un passato rapporto di Coldiretti, “si appropria di vasti comparti dell’economia green, dai campi agli scaffali, fino al settore ristorazione”.

Opportunità di lavoro per i giovani

A pesare è stata anche la chiusura dei ristoranti italiani all’estero dove le bottiglie spedite all’estero hanno subito un calo del 3%. Le enoteche, sottolinea la Coldiretti, hanno avuto negli ultimi anni una forte espansione offrendo opportunità di lavoro a molti giovani, sotto la spinta di nuovi modelli di consumo che valorizzano la ricerca della qualità e del legame con il territorio. Una tendenza – conclude la nota della Coldiretti – che va sostenuta e incoraggiata nel rispetto delle norme di sicurezza.