Proteste contro il G7: bruciate immagini dei leader

Corteo contro il G7 Clima Energia e Ambiente al via dal 29 aprile a Venaria Reale: "Disturbiamo il soggiorno dei rappresentanti"

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Foto di Markus Spiske su Unsplash

Con l’obiettivo di “disturbare il soggiorno dei rappresentanti”, una folta schiera di attivisti climatici ha organizzato un corteo di dissenso contro il G7 Clima Energia e Ambiente, al via da domani a Venaria Reale, in provincia di Torino. I manifestanti hanno bruciato alcune gigantografie dei leader, lanciando slogan contro le politiche adottate fin qui in risposta all’emergenza climatica.

Venaria, cortei contro il G7

Si è conclusa la manifestazione contro il G7 Clima Energia e Ambiente, da domani ospitato a Venaria Reale (Torino), a cui hanno partecipato circa un migliaio di persone. Dopo aver dato alle fiamme le grandi foto dei leader dei sette paesi più industrializzati, gli attivisti hanno lanciato al microfono gli appuntamenti per i prossimi giorni.

Gli obiettivi

Il primo domani mattina sempre a Venaria Reale per un presidio-corteo, il secondo invece a Torino, alle 19, a Palazzo Nuovo sede delle facoltà umanistiche. Da qui l’intenzione è quello di, spiegano gli attivisti, “disturbare il soggiorno dei rappresentati del G7” nel capoluogo piemontese. Infatti Palazzo Nuovo si trova nel centro della città, a pochi isolati da dove saranno ospitate le delegazioni, in tre distinti alberghi, già dai giorni controllati, anche nelle vie limitrofe, dalle forze dell’ordine.

La protesta

I manifestanti contro il G7 Clima Energia e Ambiente, ospitato a Venaria Reale (Torino) hanno occupato, bloccandola, la tangenziale. “Di fronte alle false soluzioni che i governi delle potenze mondiali propongono alla crisi climatica diciamo loro che la via di uscita è la giustizia climatica, la difesa della sovranità energetica dei popoli e la costruzione di reti di solidarietà tra i nostri paesi e il riconoscimento del debito dei paesi esteri fraudolenti che stanno strangolando i nostri popoli e che spingono al saccheggio delle nostre risorse naturali”. Così dal microfono spiegano gli attivisti ambientalisti.

Fonte: Ansa