L’Isis rivendica la strage a Istanbul. Fermati otto sospetti, caccia a un cinese

Con un comunicato tramite la sua agenzia di stampa Amaq, il sedicente Stato Islamico ha rivendicato l’attentato al Reina nightclub di Istanbul. A riferirlo è Skynews, che ha specificato che, per la prima volta il comunicato oltre che in lingua araba, è stato diffuso anche in lingua turca. Nell’attentato alla discoteca hanno perso la vita 39 persone, di cui 24 stranieri, mentre altre 70 sono rimaste ferite.

Le indagini

Secondo la polizia, le unità antiterrorismo hanno fermato otto persone sospettate di essere coinvolte nell’attentato. Le vittime sono 25 uomini e 14 donne. 38 sono state identificate e tra gli stranieri la maggioranza sono sauditi. La stampa locale citando fonti anonime ha detto che l’attentatore ripreso dalle telecamere, vestito di nero e con un copricapo con un pon-pon potrebbe essere originario dell’Uzbekistan o del Kirgizistan. Imponente la caccia all’uomo in tutto il Paese che vede impegnati almeno 17.000 uomini delle forze dell’ordine. In serata si è diffusa la notizia che gli investigatori stanno valutando l’ipotesi che l’attentatore possa essere un cinese della regione del Xinjiang, nella Cina nordoccidentale, dove risiede la comunità degli uiguri, minoranza musulmana e turcofona.

L’attacco

L’attacco è avvenuto verso l’1:30 ora locale, le 23:30 in Italia. Sul numero degli assalitori, ancora non c’è certezza: solo uno, secondo fonti ufficiali; fino a tre, secondo testimoni e media locali. E il ministero dell’Interno turco afferma che l’assalitore è ancora in fuga. Il locale preso di mira è il ‘Reina’: un rinomato nightclub sulle rive del Bosforo posto nel quartiere di Ortakoy nel distretto di Besiktas, parte europea di Istanbul. Al momento dell’attacco, nel night ci sarebbero state tra le 500 e le 600 persone. L’attentatore avrebbe prima ucciso un poliziotto e una guardia giurata all’ingresso, per poi entrare nel locale e iniziare a sparare a caso sulla folla. Molti si sarebbero perfino gettati nelle acque gelide dello stretto per sfuggire alla morte. Gli investigatori che hanno ricostruito la dinamica dell’attacco parlano dell’esplosione di un numero di colpi tra 120 e 180.

Un gruppo di italiani scampati alla strage

C’era anche un gruppo di italiani nella discoteca “Reina” di Istanbul, teatro della strage di Capodanno. Si sono salvati buttandosi a terra e schivando i colpi che il killer sparava a bruciapelo, riuscendo a cavarsela solo con qualche escoriazione. Si tratta di tre modenesi, un palermitano ed una ragazza bresciana, quest’ultima rimasta lievemente ferita al volto, in Turchia per lavoro e che ieri avevano deciso di trascorrere la notte di San Silvestro nel noto e affascinante locale sul Bosforo con le altre centinaia di persone presenti nel nightclub quando l’attentatore è entrato in azione. Molti dei feriti – un settantina oltre al tragico bilancio di 39 morti – si sarebbero fatti male proprio a causa della calca, continua il racconto dei cinque sopravvissuti, secondo quanto rivelato a Trc-Telemodena.

2016, un anno di sangue in Turchia

L’attacco di Capodanno alla discoteca Reina di Istanbul è l’ultimo di una serie di attacchi terroristici che ha colpito la Turchia nell’ultimo anno. Questi i più gravi:

17 febbraio: potente autobomba contro un convoglio militare in pieno centro ad Ankara: 28 morti e oltre 60 feriti.

13 marzo: nuova autobomba guidata da un kamikaze esplode nell’affollato centro di Ankara nell’ora di punta serale vicino ad un autobus nell’affollato centro uccidendo 38 persone. Il governo accusa il Pkk e bombarda i curdi in Iraq.

28 giugno: attacco con un ordigno e uomini armati all’aeroporto Ataturk di Istanbul: 42 morti. La strage viene attribuita all’Isis.

30 luglio: miliziani curdi attaccano una base dell’esercito turco nella provincia sudorientale di Hakkari, al confine con l’Iraq, ma vengono respinti: 35 i miliziani e 8 soldati uccisi.

20 agosto: un kamikaze minorenne si fa esplodere a un matrimonio a Gaziantep, uccidendo 51 persone, fra cui almeno una trentina fra bambini e ragazzini. Incolpato l’Isis.

10 dicembre: doppio attacco dinamitardo fuori dallo stadio di calcio del Besiktas, vicino al night club Reina, uccidendo 44 persone. Rivendica un gruppo curdo Tak (Falchi per la liberazione del Kurdistan).

1 gennaio 2017: 2 o 3 terroristi sparano alla cieca contro la folla nella discoteca Reina a Istanbul, la notte di Capodanno, uccidendo almeno 39 persone, fra cui 15 stranieri, e ferendone altre decine.