La variante Omicron corre veloce: gli Stati corrono ai ripari

Tra ritardi, decisioni che lasciano perplessi, chiusure e nuove restrizioni, ecco come gli Stati nel mondo cercano di arginare la diffusione di Omicron

L’Omicron corre veloce e i contagi sembrano aumentare vertiginosamente in tutto il mondo. Gli Stati corrono ai ripari e studiano nuovi metodi per contrastare la diffusione della nuova variante Covid.

In Thailandia

Come misura preventiva, la Thailandia ha reintrodotto da oggi una quarantena obbligatoria di 7-10 giorni in albergo per gli arrivi dall’estero. La misura sospende almeno fino al quattro gennaio la procedura semplificata del “Thailand Pass” introdotta lo scorso novembre. Dopo un programma di vaccinazioni partito in ritardo, la Thailandia è riuscita a inoculare la metà della popolazioni in particolare con il vaccino cinese Sinovac. La nuova misura, si teme possa avere un contraccolpo pesante soprattutto sul comparto del turismo, in ginocchio a causa del precedente sistema di quarantena di due settimane in albergo.

Negli Usa

Anche gli Stati Uniti si misurano con l’ondata di contagi causati dalla variante Omicron. E’ stata annunciata la distribuzione gratuita di 500 milioni di test covid e se necessario verrà mobilitato il personale medico militare per aumentare la capacità di vaccinazione, fanno sapere dalla Casa Bianca. Al momento non sono previste ulteriori restrizioni, ma l’alto funzionario della Casa Bianca ha affermato che ci sono tutti gli strumenti per superare questa ondata, ribadendo l’importanza di utilizzare la mascherina ed evitare gli assembramenti.

Preoccupazione in Gran Bretagna

Nel frattempo, emergono preoccupazione e perplessità da parte di alcuni scienziati e medici britannici per le decisioni prese ieri dal governo di Boris Johnson di attendere di avere maggiore chiarezza sui dati prima di decidere una possibile stretta sulle restrizioni anti-Covid. Gli esperti temono che aspettare di avere più dati possa rivelarsi poco efficace per rallentare l’ondata di contagi e che i ricoveri possano mettere sotto pressione gli ospedali del servizio sanitario pubblico.

La Francia pensa a nuove restrizioni

Per contrastare la progressione della variante Omicron, la Francia non esclude di aggiungere altre misure restrittive oltre a quelle attuali. Il portavoce del governo, Gabriel Attal, in un’intervista a France 2 ha annunciato che se i dati peggioreranno, il governo non esiterà ad emanare nuove restrizioni. “La variante Omicron è nettamente più contagiosa rispetto a tutto ciò che abbiamo conosciuto sinora – ha affermato -. Si sviluppa il 70% più rapidamente che le varianti precedenti e ogni due tre giorni il numero di casi raddoppia”.

Primi casi in Colombia

Nel frattempo, la Colombia ha registrato ieri i primi tre casi della variante Omicron. E’ quanto ha reso noto l’Istituto sanitario nazionale, come riportato dal Guardian. Due casi sono stati identificati nella città di Cartagena, uno a Santa Marta.

Giappone

Preoccupa in Giappone un sospetto focolaio di Omicron in una base militare Usa nell’isola di Okinawa. Sarebbe almeno 180 i contagi registrati tra i soldati. La vicenda ha messo in allarme le autorità territoriali che temono un’espansione delle infezioni nella comunità locale.