Gaza, secondo Hamas 80 morti in due raid nel nord della Striscia

L'esercito israeliano sta espandendo l'offensiva nelle aree di Zaitun e Jabalya, ha detto il portavoce militare

Gaza bombe al-Shifa
Foto di Mohammed Ibrahim su Unsplash

Nel 43esimo giorno di guerra, l’esercito israeliano espande la sua offensiva nel nord della Striscia, nelle aree di Zaitun e Jabalya. E proprio in quest’ultima località, secondo quanto riferito dal ministero della Sanità di Hamas, oltre 80 palestinesi sono stati uccisi in due raid. Ferma condanna dell’Egitto.

Le operazioni israeliane

L’esercito sta espandendo “la sua offensiva nella parte nord della Striscia”. Lo ha detto il portavoce militare, riferendosi alle aree di Zaitun e Jabalya. Per quanto riguarda quest’ultima, il portavoce ha ricordato che nella zona “ci sono il comando e il centro di controllo della Brigata nord di Gaza di Hamas. E dove c’è una delle più significative roccaforti del terrore con quattro battaglioni operativi di Hamas”. A Jabalya – ha proseguito – i soldati “hanno affrontato terroristi che operano intenzionalmente da aree civili e hanno tentato di attaccare le truppe utilizzando missili anticarro e ordigni esplosivi“. “Durante gli scontri – ha spiegato – sono stati uccisi numerosi terroristi e le truppe hanno colpito un gran numero di infrastrutture terroristiche, comprese infrastrutture sotterranee e obiettivi importanti dell’organizzazione terroristica”. L’esercito ha poi aggiunto che “reparti della 36/a Divisione stanno operando contro il battaglione ‘Zaytun’, uno dei principali battaglioni di Hamas, nel quartiere di Zaytun a Gaza City”. “Parallelamente – ha specificato – altre truppe stanno operando alla periferia di Zaytun, tra cui Sheikh Ijlin e Rimal, liberando le aree dai terroristi e colpendo le infrastrutture terroristiche”.

Vittime dei raid

Il ministero della Sanità di Hamas ha affermato che almeno 50 persone sono rimaste uccise in un raid israeliano condotto “all’alba, sulla scuola al Fakhura” che serviva da riparo per i rifugiati nel campo profughi gestito dall’Onu a Jabalya, nel nord della Striscia di Gaza. Il ministero della Sanità di Hamas ha annunciato oggi la morte di altri 32 palestinesi, tutti membri della stessa famiglia, tra cui 19 bambini, in un secondo raid compiuto dall’esercito israeliano contro una casa nel campo profughi gestito dalle Nazioni Unite a Jabaliya, nella zona settentrionale della Striscia di Gaza devastata dai combattimenti tra Israele e Hamas. Le 32 vittime si aggiungerebbero alle 50 persone rimaste uccise in un primo raid, sempre oggi nel campo profughi, contro una scuola che ospita gli sfollati. Il bilancio complessivo è dunque di almeno 80 morti.

La condanna dell’Egitto

“L’Egitto ha condannato con la massima fermezza il terribile bombardamento da parte delle forze di occupazione israeliane della scuola nel campo profughi di Jabalya nella zona settentrionale della Striscia di Gaza, che ha causato numerose vittime e feriti tra i palestinesi”. Lo si legge in una dichiarazione del ministero degli Esteri egiziano sulla sua pagina Facebook, che parla di “una nuova flagrante violazione che si aggiunge alla serie di altre violazioni israeliane contro i civili nella Striscia di Gaza”. Secondo il Cairo si tratta di un “altro crimine di guerra che richiede indagini, oltre a rappresentare un deliberato insulto alle Nazioni Unite e alle sue organizzazioni umanitarie”.

Fonte Ansa