Una “bolletta sospesa” contro la povertà energetica

L'iniziativa di una raccolta di offerte straordinaria della diocesi di Roma in vista della Giornata Mondiale dei Poveri che si celebra il 13 novembre

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La solidarietà come risposta alle difficoltà che tante persone e tante famiglie stanno incontrando in questo periodo, con i continui incrementi dei costi delle materie prime e del caro energia. Una difficoltà che, per fare un esempio, si evince dal calo degli acquisti di frutta e verdura. Arriva infatti la “bolletta sospesa”, l’iniziativa della diocesi di  Roma – la diocesi del Papa – in vista della Giornata mondiale dei poveri che si celebra il 13 novembre.

Una raccolta straordinaria

“Oggi e nei prossimi mesi a Roma, come nel resto del Paese, per un numero sempre maggiore di persone e famiglie sta venendo meno la possibilità di pagare le rispettive bollette di consumo e di energia elettrica e del gas“, scrive il cardinale vicario Angelo De Donatis a tutti i parroci romani chiedendo di promuovere “una raccolta straordinaria di offerte“. Nel concreto, si tratta di “promuovere nelle comunità una raccolta straordinaria di offerte da destinare al Fondo famiglia della Caritas diocesana, finalizzato proprio al sostegno delle persone e delle famiglie in maggiori difficoltà”.

Cambiare le abitudini di consumo

Un altro invito del cardinale ai parroci è quello di promuovere anche nuovi stili di vita che incoraggino le persone a risparmiare i consumi energetici. “Accanto a questa raccolta – spiega infatti il cardinale De Donatis nella lettera – c’è pure l’esigenza di far crescere la consapevolezza che occorre cambiare le nostre abitudini di consumo nelle nostre case, nei posti di lavoro, negli ambienti che frequentiamo”. Un appello che è rivolto anche direttamente ai parroci che dovranno comunque, anche loro, cercare di risparmiare. Riguardo la Giornata del 13 novembre, il cardinale chiede ai parroci di invitare a messa tutte le persone che sono aiutate dalla comunità e di organizzare anche un momento di condivisione, come un pranzo, “per il reciproco ascoltarsi e raccontarsi”.