May e Juncker: “L'accordo non c'è”

S”Oggi purtroppo non è possibile annunciare un accordo” sulla Brexit ma saranno necessari “ulteriori negoziati e discussioni”, però “sono ancora fiducioso che si possano fare progressi sufficienti prima del 15 dicembre”. Così il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, al termine dell'incontro con Theresa May, precisando che “questo non è un fallimento” dei negoziati ma l'inizio “dell'ultimo miglio”. La premier britannica, da parte sua, ha spiegato che “ci sono ancora alcuni problemi che richiedono ulteriori negoziati. Ci rivedremo prima della fine della settimana”. 

Ottimismo frenato

Smorzato, quindi, l'ottimismo di Donald Tusk che, su Twitter, si era detto “incoraggiato” dalla telefonata con il premier Leo Varadkar sull'avanzamento della questione Brexit in Irlanda del Nord e aveva poi aggiunto “ci avviciniamo a raggiungere un progresso sufficiente al summit di dicembre”. 

L'intesa

Dopo l'accordo di compromesso sulla frontiera tra le due Irlande anche il Financial Times aveva parlato di accordo vicino. L'intesa manterrebbe il cosiddetto regulatory alignment tra le due Irlande, cioè praticamente la situazione attuale. Secondo l'Independent, un progetto di accordo ottenuto dalla tv irlandese Rte manterrebbe di fatto l'Ulster nel mercato unico europeo e nell'Unione doganale, con le regole attuali, contrariamente a quello che succederà in Gb. Secondo il Guardian online, l'intesa di massima è stata confermata dal negoziatore europeo Michel Barnier agli eurodeputati, che avrebbe raggiunto l'accordo con la premier britannica May dopo giorni di intensi negoziati. Il quotidiano cita un testo di progetto di accordo di 15 pagine tra Bruxelles e Londra in cui si precisa che, al paragrafo 48, “in assenza di soluzioni concordate il Regno Unito continuerà a garantire che rimarrà in vigore il regulatory alignment”, con mercato interno e unione doganale.

La posizione scozzese

Laddove Belfast dovesse restare nel mercato unico, la Scozia chiederebbe lo stesso status. Nicola Sturgeon, leader indipendentista dell'Snp e first minister del governo locale di Edimburgo lo ha annunciato su Twitter. “Se una parte del Regno Unito può mantenere un allineamento normativo con l'Ue e in effetti restare nel mercato unico (cosa che sarebbe la giusta soluzione per l'Irlanda del Nord) non vi sono sicuramente buone ragioni pratiche perché altri non possano fare lo stesso”, ha avvertito.