La Turchia apre le frontiere ai rifugiati siriani

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[cml_media_alt id='5884']prem turco[/cml_media_alt]I flussi di rifugiati siriani che fuggono dalle barbarie dell’Isis continuano a moltiplicarsi, e si intensificano soprattutto verso il confinante stato della Turchia. Il governo di Ankara, davanti alle nuove “ondate” che si stanno concentrando sulle frontiere in questi giorni, aveva deciso in un primo momento di bloccare gli ingressi limitandosi ad occuparsi di loro, su direttiva del premier Ahmet Davutoglu, sul lato siriano del confine. Ma poi, nelle prime ore di ieri pomeriggio, il capo del governo ha deciso di aprire le frontiere. “Ovviamente daremo assistenza a questa gente – ha spiegato Dautoglu durante una visita ufficiale in Azerbaigian – secondo le ultime informazioni i migranti sono quattromila e l’obiettivo della Turchia è quello di aiutarli entro i limiti delle frontiere siriane”.

Il territorio turco al momento ospita circa un milione di rifugiati siriani e la loro presenza, nelle ultime settimane, ha provocato una serie di tensioni con la popolazione locale di diverse città. È stato questo il principale motivo del blocco degli ingressi e dell’utilizzo, da parte di alcune forze dell’ordine, di gas lacrimogeni. Ma la maggior parte dei civili in fuga dai villaggi curdi siriani attaccati dai miliziani dell’Isis sono donne, bambini e anziani: gli uomini sono rimasti a combattere contro i jihadisti e le loro vite, ancora una volta, necessitano di protezione.