Il referendum del 30 settembre decide sull'Ue

Impegnata a Skopje nel bilaterale con il premier Zoran Zaev, la cancelliera tedesca Angela Merkel ha evidenziato l'importanza del referendum a cui saranno chiamati i cittadini macedoni il prossimo 30 settembre. La consultazione servirà a stabilire se il Paese conserverà o meno l'attuale nome o lo cambierà in Repubblica di Macedonia del Nord.

La battaglia sul nome

Non un dettaglio da poco perchè la denominazione ufficiale dello Stato macedone è causa dal 1991 di un contenzioso con la Grecia. Atene accusa Skopje di aver “scippato” una parte della cultura ellenica servendosi del luogo di nascita di Alessandro Magno. Macedonia, infatti, è anche il nome di una regione della Grecia e quest'omonimia ha fatto sì che i governi ellenici imponessero il veto sull'ingresso della Repubblica balcanica in Europa.

L'accordo

I governi rappresentati da Zaev e da Tsipras hanno firmato a giugno uno storico accordo sul cambio nome ratificato poi, non senza difficoltà, dai due Parlamenti nazionali. La decisione, infatti, è aspramente contestata dai nazionalisti di entrambi i Paesi. Il referendum del 30 settembre servirà a stabilire se l'accordo diventerà operativo o no. Non c'è in ballo solo il cambio di una denominazione, ma il futuro dei macedoni e degli europei: difatti, la persistenza di questo contenzioso con Atene ha impedito finora a Skopje di entrare nell'Ue e nella Nato.

La missione della Merkel

La visita odierna di Angela Merkel, successiva di pochi giorni a quelle del segretario generale Nato, Jens Stoltenberg e del cancelliere austriaco, Sebastian Kurz,  rappresenta un “assist” per l'attuale governo macedone che si sta battendo per la vittoria del “si” al referendum nonostante le forti resistenze interne. In conferenza stampa, la cancelliera tedesca ha esortato il popolo macedone a “non starsene a casa” e partecipare al voto del 30 settembre per “cogliere l'occasione e scegliere quale futuro avere”. La leader della Cdu ha anche affermato: “Nessuno minaccia di isolare i cittadini macedoni che sono liberi di scegliere sul futuro del loro Paese. Il popolo macedone il 30 settembre ha l’occasione, così come 27 anni fa, di decidere se vuole far parte della famiglia dell’Ue e della Nato, il che richiede allo stesso tempo l’accettazione dell’accordo con la Grecia”. Parole chiare quelle pronunciate dalla Merkel che sono state accolte come un endorsement da Zaev, il quale ha ringraziato la cancelliera per l'appoggio nel processo d'integrazione europea.