Sportelli decentrati anti-burocrazia. Stop all’anagrafe-lumaca

Sono 109 le edicole a Verona alle quali vanno aggiunti 22 chioschi edicola: 131 nuovi "sportelli decentrati dell’anagrafe". Una risposta al "digital divide"

Verona

Sportelli decentrati contro la burocrazia. Certificati anagrafici digitali in edicola. Un’esigenza di semplificazione resa ancora più stringente dalla pandemia. Dalla residenza allo stato di famiglia. A Verona i certificati anagrafici digitali arrivano in edicola. E possono essere ritirati dai cittadini. Senza necessità di recarsi agli sportelli. Presentando carta d’identità e codice fiscale all’edicolante. Un nuovo canale per avvicinare i cittadini. Semplificare la vita di chi non è abituato ad usare la tecnologia. E ampliare l’offerta dei servizi. Proprio sotto casa.sportelli

Sportello per la semplificazione

Stop, quindi, all’anagrafe-lumaca. A giugno l’amministrazione comunale scaligera si era rivolta alle edicole interessate a fornire questa nuova prestazione. Sul sito del comune di Verona è stato pubblicato l’avviso. Con tutte le indicazioni per attivare la collaborazione. Sono 109 le edicole a Verona, alle quali vanno aggiunti i 22 chioschi edicola. Praticamente 131 nuovi sportelli decentrati dell’anagrafe. Le edicole abilitate possono rilasciare i certificati disponibili sullo Sportello Zero. Con timbro digitale. L’accesso alla piattaforma è garantito attraverso la nuova identità Spid. La convenzione tra il comune e le edicole ha la durata di tre anni. E può essere rinnovata.sportelli

Digital divide

Gli sportelli anagrafici decentrati sono una risposta al “digital divide“. Cioè il “divario digitale” nell’accesso alle nuove tecnologie. L’accesso ai servizi digitali della pubblica amministrazione diventa più facile. Anche per chi non ha dimestichezza con le nuove tecnologie. Il decreto Recovery, infatti, è intervenuto per ridurre il digital divide. Introducendo un nuovo sistema di gestione deleghe. Rivolto ad esempio ai tanti anziani che non hanno ancora l’identità digitale. Possono, infatti, delegare un familiare. Per avere accesso ai servizi dell’Inps o a quelli dell’Agenzia delle entrate. La norma consente, infatti, “a chiunque di delegare l’accesso a uno o più servizi a un soggetto titolare” di Spid o Cie“. Acquisita la delega viene generato “un attributo qualificato associato all’identità digitale del delegato“.sportelli

Spid e pensionati

Il passaggio allo Spid, infatti, rappresenta una sfida fondamentale per la digitalizzazione del Paese. Ma rischia di lasciare indietro gli anziani, come denunciato unitariamente dai sindacati. Sulle nuove procedure di accesso ai servizi telematici si allarga l’area del disagio da “digital divide”. La maggior complessità delle operazioni aumenta i problemi di accessibilità. In particolare per la fascia di pensionati più anziana e più fragile. Questa difficoltà riguarda l’accesso in via telematica. Sia ai servizi. Sia alle informazioni. Alcune delle quali rilevanti nel controllo della correttezza delle prestazioni ricevute. Come è il caso del cedolino della pensione.

Documenti

Il tema del divario digitale è affrontato anche nell‘articolo 24 della legge di conversione del decreto Semplificazione. Il comma 4 prevede le modalità con le quali, per superare il divario digitale, i documenti possono essere messi a disposizione. E consegnati a coloro che non hanno accesso ad un domicilio digitale”. I sindacati dei pensionati (Spi, Fnp, Uilp) non sono “ostili ai processi di innovazione digitale“. Intendono, però, accompagnarli. Promuovendone la diffusione tra i pensionati. E chiedono misure specifiche. Per evitare che questi processi producano aree di esclusione. Danneggiando l’accesso a diritti fondamentali.