Ecco come un evento sportivo può superare disabilità e differenze

A Genova arriva "Sport to overcome differences". Francesca Corso: "Mettiamo Informagiovani a disposizione del progetto" 

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Lo sport oltre la disabilità. Si è svolta a Taranto la quarta edizione del Festival nazionale della cultura paralimpica aperta dal Capo dello Stato, Sergio Mattarella. Sono stati quattro giorni di incontri, eventi, dibattiti. Proiezioni di film e documentari. Presentazione di libri, mostre fotografiche e altro. Eventi che hanno avuto uno scopo preciso. Quello di chiamare a raccolta, in una pubblica riflessione, tutti coloro che in questi anni hanno dato un contributo sul tema sport, inclusione e disabilità. L’evento ha coinvolto oltre 50 istituti scolastici della Puglia. 2500 gli studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado presenti. Ai quali si sono aggiunti ogni giorno numerosi cittadini che hanno voluto seguire gli appuntamenti in programma. Oltre 100 gli ospiti del mondo sportivo, dell’editoria, del cinema, dell’arte. Due le location usate. L’Arsenale Militare Marittimo. E, per la presentazione dei libri, la centrale piazza della Vittoria.disabilità

Presenza di Mattarella

“E’ stata un’edizione straordinaria. Nobilitata dalla presenza del presidente della Repubblica cui va ancora una volta il nostro ringraziamento – afferma Luca Pancalli, presidente del comitato nazionale paralimpico – . In queste quattro giornate abbiamo voluto dimostrare che lo sport è un linguaggio universale. Un idioma accessibile a tutti che può abbattere barriere. E contribuire a costruire un Paese più giusto e più civile. Con la nostra presenza a Taranto abbiamo voluto, inoltre, inviare un messaggio chiaro”. Ossia che lo sport può rappresentare uno straordinario strumento di inclusione e integrazione. E favorire il pieno riconoscimento dei diritti di cittadinanza delle persone con disabilità. Aggiunge Pancalli: “La presenza di atleti olimpici e paralimpici è stata inoltre l’occasione per superare, ancora una volta, ogni forma di pregiudizio. E ogni separazione fra i due mondi sportivi. E per ribadire che la passione per lo sport non conosce differenze. Sono particolarmente lieto, poi, che questo Festival sia riuscito nell’intento di parlare agli studenti delle scuole. A loro, che saranno la futura classe dirigente del Paese, abbiamo consegnato un incredibile bagaglio di storie e di testimonianze. Ci auguriamo possa dare vita a tante riflessioni e iniziative” ha concluso Pancalli

Inclusione

Intanto il progetto “Sport to overcome differences” fin dal titolo, mette in risalto il ruolo dello sport. Come strumento per superare le barriere fisiche, culturali e sociali che, ancora oggi, nonostante gli enormi passi in avanti fatti dal punto di vista delle infrastrutture e dei servizi alla persona, impediscono spesso la pratica sportiva. La tutela dei diritti dei disabili passa anche attraverso la possibilità di praticare uno sport. L’attività sportiva, infatti, è un grande strumento di inclusione e di integrazione per tutti coloro che vengono lasciati ai margini della società. Comprese le persone con disabilità. Danza e musica, sport e cibo, corsi professionalizzanti, letture e incontri con esperti del settore su tematiche di interesse sociale e culturale, eventi di piazza. Arriva a Genova “Sport to overcome differences – Lo sport per superare le differenze– Il centro storico insieme alle periferie”. Il progetto è  finanziato con 100 mila euro dal ministero del Lavoro e delle politiche sociali. E per oltre un anno, dal dicembre 2023 all’inizio del 2025, porterà nel capoluogo ligure, dal centro alle periferie, molteplici opportunità. E cioè almeno 35 tra attività culturali, ludiche, sportive, educative e sociali rivolte ai giovani tra i 14 e 34 anni, anche con disabilità.

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Diritto da garantire

Quello di poter praticare sport è un diritto che viene garantito a tutte le persone, compresi coloro che lottano con una disabilità. Esistono diverse norme, sia nazionali sia internazionali, che tutelano questo diritto. Ossia laCarta Internazionale dello Sport e dell’Educazione Fisica dell’Unesco (Parigi, 1978). Sancisce che tutti i cittadini diritto ad accedere all’attività sportiva e che essa deve essere adattata alle necessità delle fasce più deboli della società. Come i bambini e le persone con disabilità. C’è poi la convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità (ratificata in Italia nel 2009). All’articolo 30 parla esplicitamente di partecipazione alla vita culturale e ricreativa, agli svaghi e allo sport. Attraverso il riconoscimento del diritto ad accedere alla cultura e allo sport, invita gli Stati a incoraggiare e promuovere la partecipazione delle persone con disabilità alle attività sportive. La Legge 104 del 92 è la norma-quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate. E’ la legge nazionale di riferimento per quanto riguarda la tutela delle persone con disabilità. E tratta ampiamente, in più articoli, il tema del diritto allo sport per le persone con disabilità. E quello dell’abbattimento delle barriere architettoniche che impediscono l’accesso e la fruizione delle strutture.disabilità

Oltre la disabilità

“Come partner di questo progetto, il comune di Genova mette a disposizione l’Informagiovani. A servizio e supporto delle numerose iniziative che dureranno complessivamente fino all’inizio del 2025 – afferma l’assessore alle politiche per i giovani, Francesca Corso – L’Informagiovani è uno strumento che ha enormi potenzialità nella capacità di intercettare i più giovani e informarli sui benefici legati alle tante attività gratuite che si svolgeranno. In tutto il territorio comunale e non solo nel centro città”. Oltre a danza e musica, grande rilievo avranno anche le attività sociali, sport e cibo, doposcuola e accompagnamento minori, attività per l’avvicinamento allo sport di persone con disabilità. Previsti anche incontri con esperti di settore su tematiche, problemi e attività sociali. Quali nutrizionismo, fisioterapia, bullismo, lettura, testimonial, parità di genere“. disabilità

Impedimenti

“Il progetto ‘Sport to overcome differences’, fin dal titolo, mette in risalto il ruolo dello sport come strumento per superare le barriere fisiche, culturali e sociali che, ancora oggi, nonostante gli enormi passi in avanti fatti dal punto di vista delle infrastrutture e dei servizi alla persona, impediscono ai disabili di avere gli stessi diritti e le stesse opportunità delle persone normodotate – sottolinea l’assessore allo sport e turismo, Alessandra Bianchi – Molte attività avranno come obiettivo proprio l’inclusività, coinvolgendo una platea potenzialmente molto ampia di giovani in eventi e iniziative che possono davvero aiutare a superare le differenze. Un traguardo in linea con Genova Capitale europea dello Sport 2024. Evento che l’anno prossimo offrirà a genovesi e turisti un ventaglio ampio e variegato di attività sportive e motorie aperte a tutti. In aggiunta alle manifestazioni agonistiche che porteranno a Genova atleti da tutta Europa“.