Il lavoro è un diritto e non un privilegio. Progetto Alfa

Liguria: nuovi fondi destinati all'inserimento lavorativo di giovani disabili. 5,8 milioni di euro ad Alfa per nuovi corsi formazione

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Sos accesso al lavoro. La necessità di percorsi inclusivi per le persone con disabilità. In Italia sono 2,8 milioni (il 10,7% del totale) le famiglie che hanno un componente con disabilità. Tra le persone di 15-64 anni con limitazioni gravi gli occupati risultano essere un terzo. Ossia la metà rispetto alla popolazione senza limitazioni. Le famiglie con persone con disabilità dispongono di un reddito medio di circa il 5% inferiore a quello delle altre famiglie. E in circa la metà dei casi ricevono trasferimenti economici. Uno squilibrio da bilanciare attraverso politiche di inclusione lavorativa. lavoro

Copertura economica

La Regione Liguria, per un provvedimento adottato dalla giunta su proposta dell’assessore alla formazione Marco Scajola, ha assegnato all’Agenzia ligure per il lavoro, la formazione e l’accreditamento (Alfa) 5,8 milioni di euro. Per realizzare nuovi corsi di formazione finalizzati all’inserimento lavorativo di giovani con disabilità. I percorsi formativi hanno una durata fino a 2100 ore articolate, generalmente, in tre anni. La copertura economica della prima annualità era stata oggetto di una precedente delibera. Con impegno finanziario di un milione e 848 mila euro.lavoro

Inclusione lavoro

Questa tranche di fondi servirà invece per i percorsi di seconda e terza annualità, definiti prosecuzioni, a beneficio degli utenti segnalati dalle Asl. In totale saranno 605 gli allievi raggiunti, giovani tra i 16 e i 25 anni disoccupati e affetti da disabilità, che frequenteranno complessivamente 46 percorsi per un’offerta formativa integrativa rispetto a quella scolastica, ponderata sulle personali esigenze degli utenti. E, in alcuni casi, arricchita da attività laboratoriali o esperienze in stage.
disagi

Fondo sociale europeo

“Questo è un atto concreto per aiutare chi è più in difficoltà – spiega Scajola-. Uno dei primi obiettivi di chi amministra deve essere quello di non lasciare indietro nessuno. E proprio questo è lo scopo dei corsi di formazione e inserimento lavorativo che proponiamo attraverso Alfa. Tenderemo una mano a oltre 600 ragazzi. Preparandoli al meglio e accompagnandoli verso un’occupazione lavorativa. Stiamo facendo un lavoro senza precedenti per sfruttare al meglio le cospicue risorse del Fondo sociale europeo. Collaborando intensamente con gli organismi di formazione. Ma anche, come in questo caso, con le Asl per proporre una programmazione dei corsi tempestiva e affine alle esigenze dell’utenza“. Il Fondo sociale europeo (Fse) è il principale strumento utilizzato dall’Ue per sostenere l’occupazione. Aiutare i cittadini a trovare posti di lavoro migliori. E assicurare opportunità lavorative più eque per tutti.

Capitale umano

A questo fine, l’Fse investe nel capitale umano dell’Europa. Ossia i lavoratori, i giovani e chi è alla ricerca di un lavoro. Grazie a una dotazione di 10 miliardi di euro l’anno, l’FSE aumenta le prospettive occupazionali di milioni di cittadini europei. Prestando particolare attenzione a chi incontra maggiori difficoltà a trovare lavoro. L’Unione europea si è impegnata a creare nuovi e migliori posti di lavoro. E a realizzare una società inclusiva. Questi obiettivi sono al centro della strategia Europa 2020 per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva nell’Ue. L’attuale crisi economica rende questa sfida ancora più ambiziosa. L’FSE sta rivestendo un ruolo importante. Per il raggiungimento degli obiettivi dell’Europa. E per l’attenuazione degli effetti della crisi. In particolare l’aumento dei livelli di disoccupazione e povertà.
L’edificio dove si realizza il progetto “Io Abito (© Anffas Crema)

Sostegni adeguati

Le persone con disabilità hanno necessità di ricevere sostegni adeguati. Fin dalle prime tappe e per tutto il corso della propria vita. Per poter esprimere appieno le proprie potenzialità. Per vedere garantito il diritto ad essere parte di quell’investimento della società che prevede opportunità di crescita, inclusione sociale e remunerazione. Anche la società ha bisogno di essere sostenuta per raggiungere questo obiettivo. Con le norme e con le leggi. Ma anche con gli strumenti, le esperienze, i progetti, i pensieri e le istanze di cambiamento. Avere un lavoro ed essere pagati per farlo non deve essere un sogno“, afferma Roberto Speziale, presidente nazionale dell’Anffas. L’Associazione nazionale di famiglie e persone con disabilità intellettive e disturbi del neurosviluppo.lavoro

Responsabilità

“L’inclusione lavorativa delle persone con disabilità è possibile ed è responsabilità di ciascuno di noi– aggiunge Speziale-. Persone con disabilità, associazioni, istituzioni, scuole, famiglia, servizi. Mondo delle imprese, comunità. Se ognuno di noi non fa la propria parte. Se veniamo meno a questa responsabilità. Non violiamo solo diritti. Facciamo qualcosa di ancora più grave. Priviamo noi stessi e l’intera collettività di qualcosa di prezioso e insostituibile. Cioè il contributo di tutti i suoi membri, nessuno escluso.” Nell’articolo 27, dedicato al lavoro ed occupazione, la Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità riconosce il diritto delle persone con disabilità al lavoro. Includendo in ciò l’opportunità di mantenersi attraverso la propria attività lavorativa e la libertà di scelta. All’interno di un ambiente lavorativo inclusivo ed accessibile.