Sos anemia. Un allarme sanitario sottovalutato

L'anemia colpisce una persona su 4 nel mondo, specie donne e bimbi: la carenza di ferro è la causa principale

L’anemia colpisce una persona su 4 nel mondo, specie donne e bimbi: la carenza di ferro è la causa principale. L’anemia è una condizione in cui il numero di globuli rossi non è sufficiente a trasportare abbastanza ossigeno da soddisfare i bisogni dei diversi tessuti e organi del corpo. In realtà esistono diverse forme di questo disturbo, ciascuna causata da fattori diversi. Anche la sua gravità può variare molto. Passando dai casi di lieve entità a quelli molto gravi. L’anemia, terza causa per maggior numero di anni di vita vissuti con una disabilità, si stima colpisca qualcosa come una persona su 4 nel mondo. Specie donne e bambini. Per di più si registra un rapido aumento dei casi nelle donne, nelle gestanti, nei piccoli con meno di 5 anni. Sono le stime rese note sulla rivista The Lancet Haematology, frutto di uno studio dell’Institute for Health Metrics and Evaluation (IHME), a Seattle, insieme con il Global Burden of Disease anemia. Nel 2021, 1,92 miliardi di persone a livello globale soffrivano di anemia. Si tratta di un aumento di 420 milioni di casi in tre decenni. Nel 2021, globalmente, il 31,2% delle donne aveva l’anemia rispetto al 17,5% degli uomini. La differenza di genere era più evidente tra i 15 e i 49 anni.
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Allarme anemia

In genere, spiegano alla Humanitas, si parla di anemia quando i livelli di emoglobina nel sangue sono inferiori a 13 g/dl nel caso dell’uomo o 12 g/dl nel caso della donna. Esistono però anche altri modi per definire la malattia. Fra cui valori di ematocrito inferiori al 40% nel caso degli uomini o al 37% nel caso delle donne. La riduzione dell’emoglobina può essere un problema temporaneo o cronico. In generale è più esposto al rischio di anemia chi soffre di carenze vitaminiche (in particolare di vitamina B12, C o di acido folico). O di ferro, di disturbi intestinali (celiachia inclusa). Di mestruazioni troppo abbondanti, di malattie croniche come l’insufficienza epatica o renale e chi ha familiari che soffrono dello stesso problema. Inoltre durante la gravidanza è più facile andare incontro a un’anemia da carenza di ferro. Livelli bassi di globuli rossi possono essere associati a problemi nella loro produzione (come nel caso dell’anemia aplastica) o nella loro degradazione (anemie emolitiche), a emorragie, a difetti genetici (come l’anemia falciforme e le talassemie) o ad altre malattie (dall’artrite reumatoide alla leucemia). Inoltre alcune forme di anemia sono associate a carenze di ferro o di vitamine. L’anemia, evidenziano all’Humanitas, può essere inizialmente asintomatica. Ma l’aggravarsi del problema porta alla comparsa di sintomi come stanchezza, pallore, battiti cardiaci irregolari o accelerati, affanno respiratorio, dolori al petto, vertigini, problemi cognitivi, mani e piedi freddi e mal di testa.

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Prevenzione

Molti tipi di anemia non sono prevenibili con lo stile di vita. In alcuni casi è invece possibile ridurre la probabilità di sviluppare la malattia.Seguendo un’alimentazione ricca di vitamine e di ferro. Di acido folico sono ricchi gli agrumi, le banane, le verdure a foglia verde scuro, i legumi e i prodotti a base di cereali fortificati. La vitamina B12 è presente nella carne e nei latticini e si trova in alcuni derivati dei cereali e della soia fortificati. La vitamina C, utile perché aiuta ad assorbire il ferro, si trova negli agrumi, nel melone e nei frutti di bosco. Il ferro può essere assunto con la carne, i legumi, i cereali fortificati, i vegetali a foglia verde scura e la frutta essiccata. L’anemia mediterranea, anche nota come beta-talassemia major o anemia di Cooley, è una malattia del sangue ereditaria molto grave causata da un difetto genetico che provoca la distruzione dei globuli rossi. Per anemia da carenza di vitamine si intende una ridotta produzione di globuli rossi dovuta a livelli inferiori di alcune vitamine. L’anemia da carenza di ferro è il tipo più comune di anemia. Viene anche chiamata anemia sideropenica (dal latino sìderos = ferro e penìa = povertà) o anemia marziale. Si tratta di una condizione in cui nell’organismo non vi sono adeguati livelli di ferro e questo compromette il trasporto di ossigeno attraverso il sangue. Provocando, tra l’altro, stanchezza e fiato corto.
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Malattia genetica

L’anemia falciforme è una malattia genetica ed ereditaria del sangue. Il nome si deve alla caratteristica forma a falce o mezzaluna che viene assunta dai globuli rossi che diventano anche rigidi, viscosi e facilmente aggregabili. La forma irregolare ne ostacola il movimento attraverso i vasi sanguigni, rallentando o bloccando il flusso del sangue. In questo gruppo di età, la prevalenza dell’anemia nelle donne era del 33,7% rispetto all’11,3% negli uomini. La principale causa di anemia riscontrata per il 2021 è stata la carenza di ferro nella dieta, che costituiva il 66,2% dei casi totali di anemia. Lo studio ha rilevato che i disturbi ginecologici e le emorragie durante la gravidanza sono stati importanti fattori che contribuiscono al carico di anemia tra le donne in età riproduttiva. Per i bambini di età inferiore ai 5 anni, la causa principale di anemia era la carenza di ferro nella dieta. Ma anche le condizioni di presenza di emoglobine patologiche, malattie infettive tra cui la malaria.

Differenze d’anemia

L’anemia si manifesta in modo diverso a seconda del paziente. Nei bambini, può influenzare lo sviluppo cerebrale e la cognizione. Quindi il trattamento e la gestione precoci sono cruciali. Studi precedenti hanno dimostrato che l’anemia è associata a un aumento dei tassi di ansia e depressione. E a tassi più elevati di parto prematuro, emorragia postpartum, basso peso alla nascita, gestazione breve, morte fetale e infezioni sia per il bambino che per la madre. La ricerca mostra che attualmente l’Africa subsahariana e il Sud dell’Asia affrontano il maggior carico di anemia. Nel 2021, l’Africa subsahariana occidentale (47,4%), il Sud dell’Asia (35,7%) e l’Africa subsahariana centrale (35,7%) avevano la prevalenza più elevata di anemia.