Carcere e lavoro: tra rieducazione e opportunità

Progetti di lavoro per detenuti e potenzialità occupazionali sono stati al centro del dibattito "Carcere e lavoro: Diritto, Rieducazione, Opportunità"

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Oggi, alle ore 17, in occasione della giornata della Divina Misericordia, si terrà celebrazione della santa Messa a Fagnano Olona VA, officiata da mons. Erminio De Scalzi, delegato della Conferenza episcopale lombarda per la pastorale carceraria. Evento culmine, nonché parte integrante, di un percorso volto a mostrare le potenzialità (e le speranze) dei progetti rieducativi in carcere.

Santa Messa Divina Misericordia

Un percorso

Lo scorso 22 marzo, presso la “Casa Don Guanella” di Ispra (VA), località Barza, si è tenuta la tavola rotonda “Carcere e lavoro: Diritto, Rieducazione, Opportunità”, organizzata dal Distretto Rotary 2042 e dal Distretto Lions 108 Ib1 con il patrocinio della Prefettura di Varese. Un incontro volto ad approfondire il tema della formazione e dell’inserimento lavorativo dei detenuti all’interno e all’esterno dei luoghi di detenzione.

Dibattito in continuità

L’evento è stato introdotto dall’Immediato Past Governatore Lion dott.ssa Francesca Fiorella, responsabile distrettuale Lions dei Rapporti con le Istituzioni e del Progetto “Carcere e lavoro: Diritto, Rieducazione, Opportunità”, già funzionario della Prefettura di Varese e oggi collaboratore volontario presso la stessa, la quale, dopo i ringraziamenti di rito al “padrone di casa” Don Domenico Scibetta e ai numerosi ospiti per la loro partecipazione, ha passato la parola al Prefetto dott. Salvatore Pasquariello per illustrare il collegamento con il precedente convegno tenutosi sullo stesso tema il 29 maggio 2023, promosso dalla Prefettura e dalla Camera di Commercio, Industria, Agricoltura e Artigianato di Varese, i cui contenuti sono riportati nel comunicato stampa dell’1 giugno 2023, che si allega.

La funzione rieducativa

Il Prefetto, dopo aver brevemente evidenziato i notevoli benefici della legge 22 giugno 2000, n. 193, cosiddetta “legge Smuraglia”, di cui possono usufruire le imprese che assumono detenuti o ex detenuti, ha sottolineato la funzione rieducativa della pena consacrata nell’art. 27 della Costituzione. L’opportunità che viene offerta al detenuto in esecuzione penale attraverso il suo inserimento in progetti di formazione o in esperienze lavorative è intesa a restituirgli fiducia in se stesso e nelle Istituzioni e a stimolare la sua volontà di reinserirsi nella società, cogliendo proficuamente la “seconda chance” e prevenendo così ogni recidiva.

L’occupazione lavorativa dei detenuti

I dati forniti nel 2022 dal CNEL – Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro dimostrano infatti che l’occupazione lavorativa dei detenuti “abbatte” la recidiva dal 70% al 2%, peraltro in un quadro di sovraffollamento carcerario e di carenza di organici della Polizia penitenziaria e in un contesto internazionale di calo demografico e di conseguente riduzione del numero dei lavoratori in molti settori produttivi. Nel richiamare poi la necessità di rendere più efficace il “sistema Smuraglia” col favorire rapporti sempre più intensi e concreti tra gli istituti penitenziari, le istituzioni pubbliche e private e le realtà imprenditoriali agevolando il positivo incontro tra domanda e offerta lavorativa, ha inoltre evidenziato che, con successive iniziative alcuni Enti pubblici e privati presenti al predetto convegno hanno avviato fruttuose collaborazioni con le Case Circondariali di Varese e di Busto Arsizio.

Attenzione al patrimonio umano

Già allora fu evidenziata la necessità di focalizzare una più vasta attenzione su un patrimonio umano spesso oscurato da pregiudizio e diffidenza e di considerare il lavoro quale elemento che restituisce dignità alla persona e che diviene oggetto di un patto bilaterale con la società e scambio vantaggioso per entrambe le parti. Ad esempio, la sfida contro il silenzio e i preconcetti lanciata in quel contesto dai Distretti Rotary e Lions e sostenuta dal Prefetto è stata poi raccolta da alcuni imprenditori che fanno parte dei loro sodalizi.

La tavola rotonda

In quest’ottica si è svolta la tavola rotonda, moderata dal direttore di “Rete 55”, dott. Matteo Inzaghi, con l’intervento di natura tecnico-giuridica dell’avv. penalista Riccardo Stucchi sul quadro normativo della “legge Smuraglia”, e quello di natura amministrativo-fiscale del commercialista dott. Marco Broggini sui vantaggi per gli imprenditori, il quale ha anche evidenziato la scarsa diffusione ed applicazione della legge stessa. Sono intervenuti per i saluti introduttivi i governatori distrettuali dei due sodalizi Lions e Rotary, dott. Alberto Frigerio e dott. Giuseppe Del Bene.

Le misure alternative

Il rappresentante dell’ordine dei Consulenti del lavoro dott. Raffaele Grillo ha approfondito l’iter amministrativo per accedere allo sgravio del 95% dei contributi per ogni detenuto/lavoratore, l’avv. Gianalberico De Vecchi, Difensore Regionale Lombardia e Garante dei detenuti, si è soffermato sulla situazione attuale della restrizione della libertà personale ed ha illustrato sinteticamente le varie tipologie delle misure alternative, specificando le differenze tra il lavoro all’esterno e all’interno del carcere. In particolare, l’esperienza della formazione e dell’attività lavorativa – anche di breve durata – si è rivelata significativa e di riscatto sociale a beneficio del detenuto e dell’intera collettività.

Attività e progetti

Hanno fatto seguito gli interventi di Don Domenico Scibetta, responsabile della “Casa Don Guanella” di Ispra (VA), che accoglie ragazzi che hanno vissuto l’esperienza del carcere e che trovano nella comunità un’opportunità di rinascita, e del cappellano della casa circondariale di Busto Arsizio don David Maria Riboldi, il quale ha illustrato le attività che si svolgono all’interno e all’esterno del carcere, i progetti, i significativi successi aziendali ed i percorsi di reinserimento sociale dei detenuti, citando l’esempio della “Casa di Ezechiele” di Fagnano Olona (VA), che non ha registrato alcuna recidiva.

Hanno poi preso la parola l’imprenditore Giorgio Marchini, titolare di un’azienda florovivaista e un ex detenuto suo dipendente, i quali hanno testimoniato e confermato con l’esperienza comune che quanto precedentemente sostenuto da tutti i relatori è effettivamente una buona pratica da seguire.

Percorsi di formazione per detenuti

Al termine, sono intervenute le direttrici delle Case Circondariali di Varese e di Busto Arsizio, dott.ssa Carla Santandrea e dott.ssa Maria Pitaniello, le quali hanno fornito dettagli specifici sulle azioni e sugli interventi posti in essere all’interno ed all’esterno delle carceri nonché utili indicazioni per intraprendere percorsi di formazione per i detenuti, auspicando una maggiore presa di coscienza della necessità di creare una rete tra i vari Enti pubblici e privati, gli Enti di formazione, il mondo datoriale, il mondo sindacale e il Terzo Settore. Solo tale sinergia consentirà di restituire ai detenuti fiducia in se stessi e voglia di riscatto e garantirà lo sviluppo di una società più inclusiva ed una maggiore coesione sociale.

Infine il Prefetto, nel ringraziare tutti i presenti e in particolare i due distretti Lions e Rotary per la promozione dell’iniziativa, ha auspicato che la stessa possa replicare il successo della scorsa edizione, facendo presente che nel gruppo di lavoro già costituito entreranno a far parte anche le due direttrici delle case circondariali sopra citate.

Investire sui giovani

Tutti gli attori coinvolti nell’evento con le rispettive testimonianze così differenti e dagli accenti talvolta estremamente toccanti stanno contribuendo a potenziare la rete socio-istituzionale, al centro della quale esiste la consapevolezza che prosperità e coesione sociale sono tra gli obiettivi più importanti da perseguire come obbiettivi comuni.
Investire nella formazione e nell’istruzione dei giovani e dei soggetti che desiderano il proprio riscatto morale e sociale potrebbe inoltre garantire lo sviluppo delle condizioni per un’occupazione sempre più costante e inclusiva.