Uccisa in nome di satana. A giugno suor Mainetti sarà beata

La suora lombarda della Congregazione delle Figlie della Croce, fu trucidata a Chiavenna il 6 giugno 2000, da tre ragazze minorenni durante un rito in onore di satana

tenebre
Uccisa in nome di satana, a giugno suor Maria Laura Mainetti (al secolo: Teresina Elsa) sarà beata. Secondo il decreto pontificio che ne riconosce il martirio, l’assassinio della religiosa è avvenuto “in odio alla fede“. Suora lombarda della Congregazione delle Figlie della Croce, fu trucidata a Chiavenna il 6 giugno 2000, da tre ragazze minorenni durante un rito satanico.

Vittima di satana

Decima figlia di una coppia della Valtellina e presto orfana di madre, suor Maria Laura vide il progetto di Dio nella sua vita. A esprimerlo furono le parole di un sacerdote in confessione. Una vita “tutta donata nell’amore”. Così nel 1957 comunicò alla sua famiglia di voler diventare suora. E si dedicò all’educazione, alla formazione e all’assistenza spirituale e materiale di bambini e adolescenti.

Inganno

Proprio per aiutare una ragazza che le aveva telefonato dicendole di essere rimasta incinta dopo uno stupro, uscì la notte del 6 giugno del 2000 dal convento da sola. Un inganno che la portò alla morte, non prima però di aver pronunciato parole di perdono per le sue tre giovani carnefici. “Mia nipote Veronica ha pagato il suo debito con la giustizia terrena e si è fatta una famiglia con la quale vive a Roma”, racconta Ivana Amati, 67 anni, la zia delle più piccole delle tre giovanissime assassine di suor Maria Laura Mainetti di Colico (Lecco).

19 coltellate

La religiosa fu uccisa con 19 coate a Chiavenna (Sondrio) la notte del 6 giugno 2000. Papa Francesco ha dato l’ok alla beatificazione per il martirio subito. La ragazza fu condannata a 8 anni dopo l’arresto operato dai carabinieri di Sondrio. Era stata quella che, con una telefonata in convento, aveva attirato nella trappola mortale la monaca. Dicendole che aveva bisogno d’aiuto perché rimasta incinta dopo uno stupro. Un omicidio efferato commesso in nome di Satana, maturato nella noia, secondo quanto emerse nelle indagini. “La sento al telefono – racconta la donna – e oggi ha due figli di cui si prende cura con amore. Ma a volte le ripeto: ‘Per me avresti dovuto fare la galera a vita per quello che hai fatto’. A 16 anni, quando è successo il fattaccio con altre due 17enni, Niki era una ragazzina solare, chiacchierona, come tante altre giovani della sua età. Scelta giusta quella del pontefice di concedere la beatificazione a suor Laura”, chiosa la zia di Veronica, tornata in Valchiavenna alcuni anni fa per il funerale della nonna, dopo avere preso parte a quello della mamma in precedenza.