Square Kilometer Array, il più grande osservatorio astronomico al mondo

In Australia è iniziata la costruzione di un’opera che consentirà agli astronomi di osservare anche “l’alba cosmica”

© ESA/Gaia/DPAC

Nei giorni scorsi, il quotidiano Guardian, ha sottolineato che, in Australia, è iniziata la costruzione dello Square Kilometer Array, il più grande osservatorio radioastronomico del mondo, che consentirà agli astronomi di sbirciare indietro di miliardi di anni fino all’”alba cosmica”.

La costruzione

Lo Square Kilometer Array uno dei “più grandi progetti scientifici”, come è stato definito, “consentirà agli scienziati di guardare indietro all’inizio della storia dell’universo, quando si formarono le prime stelle e galassie” e sarà anche usato per indagare la materia oscura e il motivo per cui l’universo si sta espandendo e “per cercare potenzialmente la vita extraterrestre”. Più precisa è stata Sarah Pearce, direttrice di Ska-Low, che ha affermato che l’osservatorio “definirà i prossimi cinquant’anni per la radioastronomia, tracciando la nascita e la morte delle galassie, cercando nuovi tipi di onde gravitazionali ed espandendo i confini di ciò che sappiamo sull’universo”. E ha aggiunto: “I telescopi Ska saranno abbastanza sensibili da rilevare un radar aeroportuale su un pianeta che gira intorno a una stella a decine di anni luce di distanza; quindi, potrebbero anche rispondere alla domanda più grande di tutte: siamo soli nell’universo?”

Il progetto

Il progetto di ricerca ha visto più di mille persone lavorare per 20 anni consecutivi per rendere questo obiettivo di studio una realtà. Insomma, per spiegare in prospettiva la sensibilità dello Ska basti pensare che potrebbe arrivare a “rilevare un telefono cellulare nella tasca di un astronauta su Marte, a 225 milioni di chilometri di distanza”, ha precisato Danny Price, ricercatore senior presso il Curtin Institute of Radio Astronomy. “Ancora più eccitante, se ci sono società intelligenti su stelle vicine con una tecnologia simile alla nostra, lo Ska potrebbe rilevare la radiazione di ‘dispersione’ aggregata dalle loro reti radio e di telecomunicazione: il primo telescopio abbastanza sensibile da raggiungere questa impresa”.

Gli obiettivi

Quindi gli obiettivi scientifici sono vasti quanto il telescopio stesso, dalla ricerca di pianeti in formazione e segni di vita aliena, alla mappatura della rete cosmica della materia oscura e alla crescita delle galassie all’interno di quei vasti filamenti che attraversano l’universo.

Fonte: Agi