Bassetti: “I precari sono i moderni schiavi”

Il lavoro sempre più al centro delle preoccupazioni della Chiesa italiana. Un tema fondamentale per la Cei fin dall'epoca della presidenza del card. Bagnasco, che ha vissuto gli anni della crisi economica più intensa, e che rimane tra le priorità, come dimostra l'ultima Settimana sociale dei cattolici. Un tema che con l'approssimarsi della campagna elettorale sarà sempre più protagonista della vita politica e sociale. Di lavoro si è parlato in una giornata di studio presso la Facoltà teologica dell’Italia Settentrionale. “Il lavoro: dimensione umana e dimensione spirituale” è stato il tema scelto che ha visto gli interventi dell'arcivescovo di Milano, mons. Delpini, dell'ex deputato e segretario della Cisl Pezzotta e del presidente della Cei cardinale Bassetti.

“Il lavoro è una priorità per l’Italia” ha infatti esordito il porporato nel suo intervento, citando il discorso di fine anno del Presidente Mattarella. Tuttavia la prospettiva è diversa: “la Chiesa, oggi come in passato, non si occupa del lavoro come una qualsiasi agenzia sociale” ha detto Bassetti. Non si tratta, in altre parole, di “proporre rivendicazioni sociali” perché “il lavoro è una missione che Dio ha affidato all’uomo“, pur essendo “una questione di stringente attualità”. Poi ha fatto la sua proposta: “Lavorare meglio, lavorare tutti” per una “economia dell’inclusione“. Quattro i punti su cui si è soffermato il presidente dei vescovi e che ha proposto alla riflessione di “pastori, fedeli e teologi”.

Il primo riguarda il rapporto tra il lavoro e la tecnica, che secondo il cardinale “non va negato ma va assolutamente umanizzato: serve un’etica del lavoro che aiuti allo sviluppo integrale dell’uomo e non ne annienti la personalità, i talenti e le possibilità”. Il secondo punto è la nota dolente della precarietà: “una condizione sociale estremamente diffusa e che va assolutamente superata. E' una delle più drammatiche questioni sociali della nostra società, del nostro Paese, e colpisce soprattutto i giovani. Oggi – ha sottolineato il porporato – i precari sono i moderni schiavi delle società ricche. Sono costretti a vivere in uno stato di perenne alienazione, ai margini della società, perdendo la gioia di vivere e la speranza nel futuro. Occorre uscire da questa palude ingiusta e iniqua. È necessario riscrivere un nuovo patto sociale, un’alleanza generazionale”. Il terzo aspetto preso in considerazione è l’idolatria del lavoro, definito “uno dei cancri della società opulenta“, “frutto dell’illusione di una falsa libertà che fa vivere gli uomini solo per se stessi; ed è il prodotto di un benessere nichilista che produce solamente carrierismo, affermazione individualista e desiderio avido di avere sempre maggiori ricchezze”. Il cardinale Bassetti ha sottolineato che occorre riaffermare “con forza che il lavoro è sacro e non è il luogo in cui gli uomini deificano la propria persona”. Infine, la necessità di conciliare lavoro e riposo, che va valorizzato: “una sorta di tempo sabbatico in cui dedicarsi ad altre attività. Per un credente la domenica è il giorno del Signore, è la Pasqua che ci attende e ci dona speranza, ed è, infine, la celebrazione eucaristica che rende cristiana questa giornata”.