Gli Usa si candidano al Consiglio dei diritti umani dell’Onu

Il Paese a stelle e strisce aveva lasciato il Consiglio sotto l'amministrazione Trump

“Sono lieto di annunciare che gli Stati Uniti si candideranno per un seggio nel Consiglio dei diritti umani per il triennio 2022-2014″. E’ quanto ha annunciato il Segretario di Stato Usa Antony Blinken in un intervento video nel corso del Segmento di Alto Livello della 46esima sessione del Consiglio Diritti Umani, in corso a Ginevra. Un annuncio che sembra voler sottolineare la svolta dell’amministrazione Biden. Infatti, gli Usa avevano abbandonato il Consiglio per i diritti umani sotto il presidente Donald Trump. “Chiediamo umilmente il sostegno di tutti gli stati membri delle Nazioni Unite nel nostro tentativo di tornare in questo organismo”, ha aggiunto Blinken.

Cosa era accaduto

Martedì 19 giugno 2018, Nikki Haley, ambasciatrice Usa all’Onu, e il segretario di Stato Mike Pompeo avevano annunciato l’intenzione di voler abbandonare il Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite in segno di protesta per l’atteggiamento nei confronti di Israele: “Quando questo organo approva più di 70 risoluzioni contro Israele, un Paese con una forte posizione sui diritti umani, e solo sette risoluzioni contro l’Iran, che invece ha una pessima reputazione in materia, sai che qualcosa è profondamente sbagliato”, ha detto la Haley, che ha accusato l’istituzione di essere “un protettore dei molestatori dei diritti umani e un pozzo nero di pregiudizi politici”.

La Haley, inoltre, aveva criticato il Consiglio per l’ammissione tra i suoi membri del Congo e per l’incapacità, secondo l’ambasciatrice Usa, di affrontare le violazioni dei diritti umani in Venezuela e in Iran.

Il segretario di Stato Pompeo, aveva precisato che non si trattava di un passo indietro “dai nostri impegni sul fronte dei diritti umani, anzi facciamo questo passo perché il nostro impegno non ci consente di rimanere parte di un’organizzazione ipocrita e egoista che si fa beffe dei diritti umani”.