Russia: “Non vogliamo dividere Ucraina ma smilitarizzarla”

La città ucraina di Mariupol ha cominciato alle 9 GMT, le 10 in Italia, l'evacuazione dei civili. Lo rende noto il sindaco

Il ministero della Difesa russo ha annunciato la tregua per aprire corridoi umanitari. “Oggi, 5 marzo, si annuncia una tregua a partire dalle 10 del mattino ora di Mosca e corridoi umanitari sono aperti per l’uscita di civili da Mariupol e Volnovakha”, ha affermato il ministero russo della Difesa, scrive la Tass. “Ci saranno ulteriori accordi con la Russia per creare corridoi umanitari per evacuare i civili dalle aree in prima linea“, ha affermato il consigliere del ministero degli interni ucraino Anton Herashchenko, riporta il Guardian.

Sindaco Mariupol, pronti a evacuazione civili

La città ucraina di Mariupol ha cominciato alle 9 GMT, le 10 in Italia, l’evacuazione dei civili. Lo rende noto il sindaco dopo l’annuncio da parte russa della tregua nella città portuale per consentire corridoi umanitari. Le autorità municipali hanno inoltre indicato che l’evacuazione è prevista fino alle 14 GMT, le 15 in Italia, riferisce Sky News.

“Non abbiamo altra scelta che lasciare la città”, ha sottolineato il sindaco di Mariupol, Vadym Boichenko, in una breve dichiarazione rilasciata questa mattina dopo l’annuncio della tregua da parte di Mosca per consentire corridoi umanitari. Lo riferisce Sky News.

“Cari, cari residenti di Mariupol, da oggi comincia in città l’evacuazione dei civili. Questa non è una decisione facile, ma come ho sempre detto, Mariupol non è un insieme di strade e di case. Mariupol è i suoi abitanti. Siamo voi ed io”, ha aggiunto il sindaco.

“Il nostro principale compito è ed è sempre stato di proteggere le persone. Nelle condizioni che vedono la nostra città costantemente sotto il fuoco spietato degli occupanti, non c’è altra soluzione che mettere in condizione i residenti, ovvero voi ed io, di lasciare Mariupol in sicurezza”.

Sono oltre 200mila le persone che saranno evacuate da Mariupol e più di 15mila da Volnovakha lungo i corridoi umanitari, stando alla vicepremier ucraina Irina Vereshchuk, scrive la Tass che cita il canale Tv Ukraine 24.

Media: “Bombardamenti e raid nella notte”

Esplosioni, raid, razzi in più parti dell’Ucraina durante la notte sono stati segnalati dai media locali, entrando nel decimo giorno dell’operazione militare lanciata dalla Russia. Il canale Tv Ukraine-24 parla di bombardamenti nella città orientale di Sumy cominciati attorno alle 5 del mattino ora locale (le 3 in Italia) mentre l’area urbana rimane circondata dalle truppe di Mosca, riporta la Bbc.

La testata Kyiv Independent segnala esplosioni multiple a Kharkiv, dove un residente che ha trovato rifugio in una stazione ferroviaria su Twitter descrive i razzi che piombano sui binari. Lo stesso giornale sul suo profilo Twitter fa sapere che le sirene d’allarme sono risuonate a Kiev, a Sumy, ma anche a Zhytomyr e Chernihiv.

Mosca: “Distrutte 2.000 installazioni militari ucraine”

La Russia afferma di aver distrutto oltre 2.000 installazioni militari ucraine dall’inizio di quella che Mosca definisce “l’operazione speciale”: lo scrive l’agenzia Tass, citando il ministero della Difesa russo. Il portavoce generale Igor Konashenkov, dichiara che in totale, 2.037 infrastrutture militari dell’Ucraina sono state colpite durante l’operazione. Tra questi c’erano 71 posti di comando e centri di comunicazione militari ucraini, 98 batterie di missili antiaerei S-300, Buk M-1 e Osa e 61 stazione radar”.

Russia: “Non vogliamo dividere Ucraina ma smilitarizzarla”

L’operazione russa non punta a dividere l’Ucraina in parti ma ad assicurare la sicurezza della Russia. Lo afferma il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov a Sky News Arabia, sottolineando che la Russia vuole un’Ucraina “smilitarizzata e libera dall’ideologia neonazista. Vogliamo che lo status neutrale dell’Ucraina sia nella costituzione e vogliamo garanzie che le armi in grado di cambiare gli equilibri di sicurezza in Europa non possano essere dispiegate”.