Sri Lanka: morto un manifestante e decine di feriti negli scontri

Non trova pace lo Sri Lanka, dove continuano le proteste contro i suoi vertici, invitati a dimettersi e sotto accusa per una crisi economica che paralizza il Paese

Non trova pace lo Sri Lanka, dove continuano le proteste contro i suoi vertici, invitati a dimettersi e sotto accusa per una crisi economica che paralizza il Paese. Dopo un fine settimana di attacchi alle residenze ufficiali dei due più alti funzionari dello Sri Lanka e del suo presidente, Gotabaya Rajapaksa, è stata la volta del compound del primo ministro, Ranil Wickremesinghe.

Wickremesinghe presidente ad interim

I manifestanti, tra gas lacrimogeni e cannoni ad acqua, incuranti dello stato di emergenza e del coprifuoco poi revocati dal governo, hanno infatti preso d’assalto la residenza del premier nella capitale Colombo. Wickremesinghe era appena diventato presidente ad interim dopo che il capo dello Stato era fuggito su un aereo militare con la moglie e due guardie del corpo, riparando nel vicino arcipelago delle Maldive.

La nomina rispetta la Costituzione, che prevede l’interim presidenziale del premier in caso di assenza del presidente dal Paese, come ha spiegato lo speaker del Parlamento Mahinda Yapa Abeywardana. Quest’ultimo ha detto che il presidente gli avrebbe confermato con una telefonata le proprie dimissioni, ufficiali tuttavia soltanto con la consegna della relativa lettera allo speaker.

Sri Lanka: morto un manifestante e decine di feriti negli scontri

Intanto oggi si fa la conta dopo l’assalto di ieri all’ufficio del primo ministro: un dimostrante è morto soffocato per il lancio di gas lacrimogeni e altri 84 sono stati ricoverati con diverse ferite. Inoltre, un soldato e un agente sono rimasti feriti negli scontri avvenuti durante la notte con i manifestanti davanti al Parlamento.

In mattinata sono stati avviati colloqui con i rappresentanti delle proteste anti-governativi per la restituzione degli edifici ufficiali che hanno occupato, tra cui la residenza presidenziale: lo hanno dichiarato gli stessi dimostranti che insistono affinché il presidente e il primo ministro si dimettano poiché responsabili della grave crisi economica nel Paese.

I manifestanti hanno invaso il palazzo del presidente Gotabaya Rajapaksa nel fine settimana, costringendolo a fuggire alle Maldive. Il premier, che Rajapaksa ha nominato presidente ad interim in sua assenza, ha chiesto l’evacuazione degli edifici statali e ha dato istruzioni alle forze di sicurezza di fare “ciò che è necessario per ripristinare l’ordine”.

Sono quindi ore decisive per lo Sri Lanka, popolato da 22 milioni di abitanti e colpito dalla peggiore crisi finanziaria dall’indipendenza dalla Gran Bretagna nel 1948. L’inflazione ha infatti determinato il balzo dei prezzi dei beni di prima necessità e le sue riserve di valuta estera sono crollate ai minimi storici, con i dollari ormai al lumicino e necessari per pagare le importazioni cruciali di cibo, medicine e carburante. I razionamenti dei beni essenziali sono all’ordine del giorno e martedì scorso Wickremesinghe ha dichiarato il Paese “in bancarotta”.