Niger: i militari nominano premier l’ex ministro Lamine Zeine

La designazione è giunta all’indomani della scadenza dell’ultimatum lanciato da Ecowas

Nucleo abitato in Niger (© Foto di Oluwaseyi Aiyeobasan da Pixabay)

I militari autori del golpe in Niger, in un comunicato letto alla televisione nazionale, hanno annunciato la nomina a primo ministro di Ali Mahaman Lamine Zeine, già ministro delle Finanze nel 2002.

La nomina

In un comunicato letto ieri sera alla televisione nazionale, i militari autori del golpe in Niger hanno annunciato la nomina a primo ministro di Ali Mahaman Lamine Zeine. L’ex presidente Mamadou Tandja aveva nominato Lamine Zeine capo di gabinetto nel 2001 e poi ministro delle Finanze nel 2002, per sanare una situazione economica e finanziaria caotica. Un contesto ereditato dai soldati saliti al potere dopo l’assassinio nel 1999 del generale e presidente Ibrahim Baré Maïnassara, in questo Paese dell’Africa occidentale con una storia segnata da prese di potere con la forza. Zeine era stato ministro delle Finanze fino al rovesciamento di Tandja durante un colpo di Stato nel 2010 da parte del comandante Salou Djibo, prima di un’elezione presidenziale vinta da Mahamadou Issoufou, predecessore di Mohamed Bazoum, estromesso il 26 luglio. “Il tenente colonnello Habibou Assoumane” è stato inoltre “nominato comandante della guardia presidenziale”, aggiunge il comunicato dei golpisti.

L’ultimatum dell’Ecowas

Queste nomine arrivano all’indomani della scadenza dell’ultimatum lanciato dalla Comunità economica degli stati dell’Africa occidentale (Ecowas) ai militari al potere. I partner occidentali e africani del Niger sono divisi sulla questione di un intervento per restituire il potere ai civili, prima di una nuova riunione dell’Ecowas giovedì ad Abuja in Nigeria. Bazoum rimane sequestrato nella sua residenza privata dal giorno del colpo di Stato.

Le parole di Blinken

La diplomazia è il “modo preferibile” per risolvere la crisi causata dal colpo di Stato in Niger, ha detto il segretario di Stato americano Antony Blinken in un’intervista a Radio France Internationale (Rfi). “È certo che la diplomazia è il modo preferibile per risolvere questa situazione. Questo è l’approccio” della Comunità economica deli stati dell’Africa occidentale (Ecowas) ed “il nostro approccio. E sosteniamo gli sforzi dell’Ecowas per ripristinare l’ordine costituzionale”, ha affermato Blinken.

La diplomazia statunitense in Niger

“Quello che vediamo in Niger è angosciante e non offre nulla al Paese e al popolo” nigerino, ha continuato il segretario di Stato americano ritenendo che gli Stati Uniti e altri paesi si troverebbero “in una posizione in cui devono interrompere il loro sostegno al Niger”. Poco prima l’alta diplomatica statunitense Victoria Nuland aveva dichiarato di aver incontrato i golpisti a Niamey. “Queste discussioni sono state estremamente franche e a volte piuttosto difficili”, ha detto. La numero due della diplomazia statunitense ha spiegato di aver incontrato il generale di brigata Moussa Salaou Barmou, il nuovo capo di stato maggiore dell’esercito, e altri funzionari, ma non è stata in grado di incontrare né il capo dell’esercito al potere, il generale Abdourahamane Tiani, né il deposto presidente Mohamed Bazoum. Ha detto di aver offerto “molte opzioni” per porre fine al colpo di Stato, nonché i “buoni uffici” degli Stati Uniti “se ci fosse il desiderio da parte dei funzionari di tornare all’ordine costituzionale”. La funzionaria ha anche specificato che il generale Barmou era ben consapevole della cooperazione esistente tra il Niger e gli Stati Uniti, visto il suo passato coinvolgimento nelle forze speciali. Gli autori del golpe “comprendono molto bene i rischi per la loro sovranità rappresentati da un invito alla Wagner”, ha dichiarato la Nulan riferendosi al gruppo paramilitare russo presente in particolare nel vicino Mali.

Fonte: Ansa