Biden riconoscerà il genocidio armeno, è il 1° presidente Usa a farlo

A Elizabeth City (North Carolina) un agente ha ucciso un afroamericano, Andrew Brown, mentre gli notificava un mandato di perquisizione

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Joe Biden ha deciso di riconoscere come genocidio l’uccisione di 1,5 milioni di armeni avvenuto durante il periodo della Prima guerra mondiale da parte dell’impero ottomano. Lo scrive il New York Times, precisando che l’annuncio è atteso per sabato 24 aprile, 106esimo anniversario dell’eccidio di massa.

Una decisione storica questa del democratico Biden: è infatti il primo presidente Usa a farlo, dopo che almeno una trentina di Paesi ha già fatto passi analoghi. La mossa è destinata a infiammare le tensioni con la Turchia, alleato Nato, ma Biden ha anteposto il suo impegno verso i diritti umani ai rapporti diplomatici con il controverso presidente turco, Recep Tayyip Erdogan.

Gli armeni e il genocidio del 1915

Gli armeni sono un popolo storicamente stanziato nell’Anatolia orientale, una regione dell’Asia orientale nell’odierna Turchia. Una larga concentrazione di armeni si trova in Armenia, dove rappresentano il gruppo etnico di maggioranza, mentre molte altre comunità si trovano sparse per il globo, per un totale di circa 8 milioni di individui, di cui 1.130.491 in Russia. Gli armeni hanno popolato l’Anatolia e il sud del Caucaso per oltre 3.500 anni.

Con il termine “genocidio armeno” si indicano le deportazioni ed eliminazioni di armeni perpetrate dall’Impero ottomano tra il 1915 e il 1916, che causarono circa 1,5 milioni di morti. In turco questo periodo viene indicato come “deportazione degli armene”. Sul piano internazionale, ventinove Stati hanno già ufficialmente riconosciuto come “genocidio” gli eventi descritti, che vengono commemorati il 24 aprile. Gli Usa sono il trentesimo.

Ucciso un altro afroamericano in North Carolina

Intanto, a poche ore dall’uccisione da parte do un poliziotto dii una 16enne afroamericana a Columbus (Ohio) cresce la protesta a Elizabeth City, nel North Carolina, dopo che un altro agente ha ucciso un altro uomo di colore, il 42enne Andrew Brown, mentre gli notificava un mandato di perquisizione. Brown aveva alle spalle accuse per droga e una condanna per possesso di stupefacenti. Secondo i media locali, l’uomo è stato colpito mentre fuggiva in auto. Alcuni proiettili hanno infranto il lunotto e lo hanno colpito mortalmente.

La vittima della sparatoria, Andrew Brown

Decine di persone si sono radunate nel luogo della sparatoria e chiedono giustizia e trasparenza, in particolare che la polizia diffonda il video della body cam del poliziotto, che nel frattempo è stato sospeso in attesa di ulteriori indagini. Il consiglio comunale – scrive Ansa – si è riunito in una seduta d’emergenza mentre i negozi della zona hanno sbarrato le vetrine nel timore di incidenti. Un’altra gatta da pelare per l’amministrazione Bide, a poche ore dal verdetto di colpevolezza per il poliziotto che uccise George Floyd.