Sette giorni per conoscere l’endometriosi

Una settimana per prendere coscienza di una malattia che colpisce 1 donna su 10 in età fertile, sempre più diffusa ma molto poco conosciuta. Per questo l’Aie – Associazione italiana endometriosi – dal 2 all’8 marzo prende parte alla decima edizione della Settimana della consapevolezza sull’endometriosi. L’appuntamento va avanti dal 2004 ed è stato istituito dalla Europea Endometriosis Alliance, la coalizione di 12 associazioni europee di cui l’Aie è membro fondatore. La manifestazione ha come obiettivo proprio la promozione della conoscenza di questa malattia e prevede una serie di iniziative rivolte a ciò. Il presidente Aie Jacqueline Veit ha dichiarato che “la Awareness Week ha un significato simbolico molto forte”, si basa infatti sulla conoscenza, e “conoscere significa avere gli strumenti” per affrontare consapevolmente “ciò che accade nel proprio corpo”, saper riconoscere i primi sintomi sospetti e “ricorrere a cure mediche adeguate”.

Le iniziative della settimana sono varie, vanno dagli incontri con esperti della materia a stand infomativi in punti nevralgici delle città italiane, per soddisfare il bisogno di informazione e allo stesso tempo accogliere le pazienti affette da questa insidiosa patologie. Dati i disagi, questa malattia potrebbe rendere la donna non in grado di terminare un corso di studi o di conservare un posto di lavoro, sottolinea il presidente dell’associazione, che ci tiene a precisare che questo ha un impatto negativo sulla vita della donna, sul piano economico e personale, e quindi sull’intera società: è per questo che “occorre abbattere il muro di silenzio e i pregiudizi che circondano questa malattia”.

In seguito all’indagine indetta dalla dodicesima Commissione Permanente Igiene e Sanità del Senato nel 2006, l’endometriosi è stata dichiarata malattia di interesse sociale. Inoltre uno studio della World Endometriosis Research Foundation (Werf) ha stimato che questa malattia costa alle casse italiane oltre 13 miliardi l’anno. La patologia è inoltre una delle più diffuse cause di infertilità: il 30% delle donne che ne soffre non riesce a concepire. Un peso per la comunità poiché in Italia registriamo ogni anno 250mila nascite in meno di quelle necessarie per mantenere la curva della previdenza sociale.