Papa Francesco e Tsipras, un incontro storico

Un momento “storico” per continuare a contrastare “la povertà” e “le ineguaglianze”. Alexis Tsipras, leader del partito greco Syryza e vice presidente di Sinistra Europea, ha definito con queste parole l’udienza di 35 minuti concessagli da papa Francesco. “Abbiamo parlato della crisi in Europa dopo la politica di recessione e austerità – ha spiegato – della guerra globale e della necessità di prendere iniziative di pace, ma anche dell’immigrazione e del bisogno di avere in primo piano gli esseri umani e non la speculazione. Sono rimasto sorpreso nel constatare che su questi temi abbiamo posizioni così vicine”.

“Il Papa – riferisce l’altro partecipante all’udienza Walter Baier, coordinatore del think tank europeo ‘Transform! Europe’, fino al 2006 capo del partito comunista austriaco – ha detto che è scandaloso che ci preoccupiamo più delle banche che delle persone”. Tsipras ha sottolineato inoltre che l’incontro “è stato molto interessante e abbiamo deciso di continuare a discutere perché oggi, soprattutto di fronte alla crisi, è necessario proseguire questo dialogo tra la sinistra europea e la Chiesa”.

Syriza in un comunicato afferma che l’incontro è “di grande importanza politica” per il partito come per la Grecia tutta, e che il primo appuntamento papale con un rappresentante della sinistra europea “illumina una nuova era” e riflette “il crescente consenso del partito”. Tsipras, che ha ripetutamente detto di non essere religioso, ha suscitato polemiche in Grecia quando in agosto ha visitato la Repubblica Teocratica di Monte Athos, la comunità monastica ortodossa autonoma nel nord della Grecia, un passo che secondo molti commentatori intende aumentare il consenso del partito presso gli elettori più vicini alla chiesa ortodossa ellenica, influente istituzione spesso in contrasto con le posizioni del leader di Syriza. Il partito della sinistra radicale ricorda che il Papa ha “ripetutamente invocato l’impegno per eliminare la povertà e per assicurare pace e giustizia sociale a livello globale”. Queste, come le posizioni su ambiente e immigrazione “ne fanno un Papa diverso dai suoi predecessori”.