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Israele: “L’Isis controlla 60 pozzi di petrolio”

[cml_media_alt id='5598']IRAQ-US-UNREST-OIL-SABOTAGE[/cml_media_alt]“L’Isis controlla estese zone della Siria e dell’Iraq con ben 60 pozzi di petrolio attivi, dai quali ricava dai 3 ai 6 milioni di dollari al giorno”. Secondo una fonte israeliana citata dal quotidiano Haaretz, sarebbe proprio questa l’origine delle più ingenti entrate dello Stato Islamico, quelle che gli permettono di accumulare “straordinarie risorse economiche” finalizzate a fortificarsi sempre di più all’interno delle aree sotto il suo controllo. I miliziani jihadisti, secondo la testata, hanno formato strette alleanze con tribù ed altri gruppi di queste regioni, e per mezzo delle esportazioni illegali dell’“oro nero”, guadagnano più di 600mila dollari al giorno.

Secondo il sindaco della cittadina Khalis, appartenente ad uno dei 7 distretti del governatorato di Diyala, i pozzi sono caduti nelle mani degli invasori a partire dal giugno scorso: “I jihadisti – ha sottolineato il primo cittadino – estraggono petrolio dai pozzi della regione di Himrin e lo contrabbandano verso la Siria e la Turchia. L’Isis riempie circa cento autobotti al giorno di greggio, che viene consegnato a commercianti senza scrupoli a Mosul o in Siria. Qui, infine, è venduto a mediatori stranieri a circa 4000 dollari per autobotte: circa l’80 per cento in meno rispetto ai prezzi di mercato in Europa”.

 

 

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